La Trust online, ovvero la credibilità che si acquisisce sul web, presenta uno svantaggio non indifferente poiché in molti sono soliti acquisirla pagando lautamente professionisti dell’Advertising in grado di realizzare campagne pubblicitarie realizzate ad hoc.
Fruendo di questo canale pubblicitario è possibile che il guru di turno raggiunga, in un lasso di tempo molto breve, un picco di ascolti, raggiungendo una fetta di pubblico consistente.
I contenuti diffusi dal guru, in questo caso, diventano per chi li guarda ed ascolta, una sorta di Bibbia da seguire, soprattutto per tutti coloro i quali non avevano mai sentito parlare di niente di simile.
Il problema è che una volta che si smettono di pagare lautamente le inserzioni pubblicitarie, cessa, oppure diminuisce, anche il successo riscosso dal guru in questione.
La conseguenza ?
A questo punto il guru in questione torna nell’oblio da cui proviene oppure, in quel lasso di tempo così breve, è stato talmente bravo da riuscire a creare fiducia in chi l’ha ascoltato dedicandogli la propria attenzione.
Questi ultimi sono i cosiddetti “True Fan”, ovvero coloro i quali sono interessati a seguire i contenuti del guru anche in seguito alla sua decadenza sul web.
Diversamente, il guru è destinato a scomparire nel corso del tempo e questo è successo a diversi personaggi i quali riuscivano bene in quello che facevano, portando ad un evento anche più di mille persone.
Tutto ciò è reso possibile in quanto il mercato, insieme ai suoi strumenti, è in continua evoluzione: ci sarà sempre un guru più aggiornato disposto a spendere più denaro, utilizzando strategie più avanzate magari prendendo spunto anche dai guru statunitensi.
Come distinguersi ?
Il segreto vero del successo in questo ambito non è creare i contenuti più originali, bensì prendere spunto e tradurre al meglio i contenuti dei guru d’oltreoceano i quali ne sanno molto più in questo settore.
La Trust Paid è molto vantaggiosa poiché si possono realizzare campagne mirate alla “conquista” di un particolare target di riferimento, cosa che non può accadere con la Trust Organic la quale viene effettuata senza questa analisi così particolare e personalizzata con il rischio di non raggiungere il risultato desiderato.
Ad esempio, si può mirare a “colpire” un determinato visitatore del proprio sito web invitandolo a registrarsi alla newsletter e, per questo, si realizza una campagna pubblicitaria dedicata visibile solo a quest’ultimo.
Una campagna a pagamento che porta ad esempio ad una live con link finale che presenta una “call to action”, che comporta la registrazione degli utenti, può indurre a raggiungere il tasso di conversione ogni cinque registrazioni.
La stessa cosa può accadere per quanto riguarda la Trust Organic dove si è a conoscenza del tasso di conversione, ma non si sa di preciso quanti utenti abbiano visto quel determinato contenuto. Non si conosce pertanto la percentuale iniziale, cosa che invece succede utilizzando la campagna a pagamento che rende noto quanti click ha avuto il link alla fine del contenuto.
La Trust, esattamente, a cosa serve?
Se mettessimo per un momento da parte il web, e ci concentrassimo sull’offline, potremmo constatare come un individuo che ha credibilità (che viene ad esempio introdotta da una persona fidata), ha anche maggiore possibilità di vendere il proprio prodotto al potenziale cliente.
Ciò avviene perché questo individuo non è esattamente una persona di fiducia, ma è come se lo fosse.
Ad esempio, se un’azienda di cui non conosciamo il nome proponesse ad un potenziale cliente alcuni prodotti di Sky, probabilmente quest’ultimo non li acquisterebbe in quanto non conosce l’azienda che offre questo servizio.
Da ciò si evince che il brand contribuisce a creare credibilità, così come la creano anche le referenze.
Nel mondo dell’offline queste ultime sono importantissime come quando un amico consiglia l’acquisto di un determinato prodotto, perché lo ha già acquistato e provato lui in precedenza, e pertanto quell’acquisto viene considerato “sicuro”.
Ma su internet ?
Nel mondo dell’online la Trust viene creata dal valore che il pubblico attribuisce a quella persona, dalla percezione dei valori etici e morali di quest’ultima.
Alla creazione della Trust online contribuisce anche l’organizzazione di un evento che consenta al guru ed ai suoi followers di incontrarsi, così che questi capiscano che tipo di persona sia il guru e come quest’ultimo sia disposto a “metterci la faccia”.
Oggi ad avere successo è chi punta all’attuazione della Trust Paid, ovvero alla creazione della Trust mediante il pagamento delle apposite campagne pubblicitarie.
Essa è la più premiata in quanto si tratta di uno strumento che può permettersi di coinvolgere un numero maggiore di persone e, così facendo, si hanno più possibilità di raggiungere persone in grado di percepire il valore di colui che offre il servizio/prodotto.
La Trust Organic invece, soprattutto oggi e su determinate categorie, è consigliabile solo qualora si voglia incuriosire chi già è a conoscenza di cosa si offre e delle caratteristiche della propria attività, ma ciò che è certo è che la Trust Organic non è premiante come la Trust Paid.
Ad esempio, anche Facebook non funziona più se non si pagano le campagne pubblicitarie, così come accade per molti altri canali social. La Trust serve a vendere: come nell’offline, accade così anche nell’ambito online. La differenza è che nell’offline le persone già famose quel successo non lo “pagano” mensilmente ma, una volta acquisito, lo si tiene a vita.
Ma nel mondo del web bisogna essere bravi a mantenerlo a vita perché finché ci si serve delle campagne pubblicitarie allora va tutto bene, ma quando si smette la concorrenza è davvero molto spietata.