digitalmarketing-vuota2

Digital Marketing: guru, fuffa e credenze

Oggi voglio analizzare con voi qualcosa che riguarda l’universo di internet e dei social network, in particolare i guru di internet ed i miti e le credenze che si generano intorno ad essi.

L’avvento della rete ha portato con sé numerosi benefici, primo tra tutti quello d’aver accorciato le distanze: è sempre più facile contattare le persone, effettuate acquisti, trovare lavoro, sviluppare business e svolgere infinite diverse attività senza muoversi di casa, in altre parole ha reso accessibile l’inaccessibile.

Ovviamente, però, è da valutare anche l’altra faccia di questa medaglia, che non è altrettanto brillante.

Pro e contro

In rete, infatti, spesso e volentieri si possono trovare informazioni e notizie false ( parzialmente o interamente ) e chi le legge si trova costretto a fare svariati controlli incrociati per verificarne la veridicità, oppure decide di fidarsi ciecamente arrivando, così, a convincersi della veridicità della falsità.

Questa situazione è particolarmente sentita sui social network, in cui è possibile trovare diversi “personaggi del web” che, grazie a carisma e a contenuti accattivanti, riescono a riscuotere un enorme successo e ad ottenere diversi followers.
Tanto più cresce la loro fama, tanto più le loro affermazioni vengono considerate veritiere a priori.

Come fare, quindi, a distinguere la verità dalla bugia?

Social Network: non è tutto oro quello che circola in rete

È risaputo come su Internet non solo sia possibile, ma sia anche facile imbattersi in situazioni di dubbia correttezza.

Basti anche solo pensare alle chat gratuite, ad esempio, in cui è molto facile spacciarsi per qualcun altro, con la possibilità di diffondere informazioni false a chiunque stia dall’altra parte dello schermo, riuscendo sempre a rimanere nell’anonimato grazie a credenziali false e a foto profilo raccattate dalla rete.

Lo stesso discorso vale per le cosiddette “bufale“, ovvero notizie create ad hoc per assicurarsi qualche click in più e, con essi, alti guadagni grazie agli sponsor.

Non vi sorprenderà sapere che, spesso e volentieri, queste “fake news” tendono a portare titoli scioccanti, “acchiappa click“, come, ad esempio, la falsa notizia della morte di Pippo Baudo, che è circolata un infinito numero di volte costringendo il poveretto a fare continuamente gli scongiuri. E’ stata diffusa in talmente tante occasioni che, quando effettivamente verrà a mancare, nessuno ci crederà più.

Che cosa comporta ?

Dato che quasi nessuno si preoccupa di verificare se le notizie lette siano vere o false, anzi, spesso le persone le condividono a scatola chiusa, dopo aver anche solo letto il titolo, viene automatico chiedersi se la tecnologia ci abbia lobotomizzati a tal punto da renderci totalmente incapaci di pensare con la nostra testa e di elaborare una nostra opinione.

A chi prova questo timore posso assicurare che le persone incapaci di valutare e verificare la veridicità di una notizia prima di diffonderla sono sempre esistite, la rete ha solo dato loro maggior risalto, al pari di un megafono.

Guru delle vendite online: valutate quando è il caso di credere a quello che dicono

È proprio vero che Internet dà la possibilità a tutti di esprimere la propria personalità, il proprio modo di essere e la propria opinione senza nessuna discriminazione.

Si tratta, però, di un’arma a doppio taglio, in quanto gli effetti generati da una determinata informazione non dipendono solo dal dato stesso, ma anche da come questo è stato diffuso, da come è stato sfruttato il mezzo scelto per la diffusione, ma, soprattutto, da chi ne è l’artefice.

In tal senso si nota subito una differenza abissale tra i vari personaggi del web e tra come vengono diffuse, da essi, le notizie, alle volte anche le stesse, con quali mezzi e con quali toni. Le varie figure emergenti, infatti, spesso si considerano/vengono considerati, addirittura, dei life coach o dei guru e, come tali, vengono creduti senza riserva, qualsiasi cosa dicano.

Se, ad esempio, un guru delle vendite online sostiene che, al fine di ottenere più followers, sia necessario pubblicare contenuti tutti i giorni, a qualsiasi ora del giorno, chi lo segue pensa in automatico che sia effettivamente così, quando, invece, occorre documentarsi bene per arrivare a quel traguardo.  

Così facendo ogni mestiere, attività e competenza è diventato a “portata di click” e può essere insegnato da persone che, magari, hanno solo appreso alcune nozioni, senza approfondirle, per poi illustrarle ai propri seguaci tramite la pubblicazione di video e storie sui social network.

Molti di essi svolgono questo lavoro da tanto tempo e in maniera eccellente, e, in questo caso, tanto di cappello, sono, invece, altrettante le persone che intraprendono questo percorso a cui non si dovrebbe prestare la minima attenzione.

Come è meglio agire ?

È consigliabile non avere un unico punto di riferimento, un’unica guida da seguire, bensì prendere spunto un po’ da tutti i maestri del settore di interesse che il web offre, per poi farsi un’idea ed una convinzione proprie.

L’ideale sarebbe effettuare un’indagine sulla notizia in questione, cercando di leggere tutte le fonti possibili sull’argomento e cercando di appurarne la veridicità .

Quando si naviga su internet, quindi, bisogna ricordarsi di non dare mai nulla per scontato, in quanto può capitare che, affidandosi ad una sola fonte, si scelga involontariamente quella meno attendibile.

Guru delle vendite: quali domande porsi prima di dar loro credito

La semplicità con cui certi guru di internet propongono nuovi prodotti e/o corsi di formazione è tale da convincere il pubblico a voler provare quel prodotto o quell’attività formativa senza alcuna riserva, gettandosi a capofitto nell’operazione.

Prima di di far ciò, però, è bene effettuare una serie preventiva di valutazioni relative a diverse problematiche di carattere economico e, inoltre, di disponibilità di risorse .

Bisogna chiedersi, innanzitutto, se si ha la possibilità economica per affrontare la spesa che un corso di formazione, oggi come oggi, comporta e, in secondo luogo, occorre domandarsi quanto tempo ci vorrà per un eventuale ritorno economico.

Per cui è indispensabile saper capire quando vale la pena provare, preferendo i consulenti veri e propri a discapito dei personaggi del web.

digitalmarketing-vuota2

Stereotipi: fare Network Marketing e Digital Marketing con la giusta motivazione

Introduzione

Il mondo del web offre diverse possibilità di crescita professionale e lavorativa, mediante lo sviluppo e la rivisitazione di business ed attività imprenditoriali, infatti si sono sviluppati due rami, il Network Marketing ed il Digital Marketing, che solitamente vengono considerati come nuovi, ma che, in realtà, non sono altro che un’evoluzione di quel che già esisteva.

Trattandosi di un campo dalle infinite possibilità, oggi sono molte le persone che aspirano a diventare imprenditori digitali, ma anche avendo tutta l’ambizione possibile, non sempre le motivazioni sono quelle giuste!

Quello che manca a queste persone è proprio quell’impulso in più, l’amore, la passione ed il desiderio di migliorarsi in un ambito come quello dell’imprenditoria digitale.

Network Marketing e Digital Marketing: gli stereotipi

Che cos’è il Digital Marketing? E’ quell’insieme di attività finalizzate all’utilizzo di Internet per sviluppare la propria idea imprenditoriale, come creare una rete commerciale, effettuare un’analisi dei trend di mercato prevenendone l’andamento e creare offerte per un determinato target.

Il Network Marketing, per come lo si percepisce in generale, è, invece, un sistema di vendita diretta, che si avvale dell’avvento di internet per la promozione di un determinato prodotto.

Si parla di “network” proprio perché il venditore ha a propria disposizione una rete di clienti molto ampia, a cui dovrà cercare di promuovere al meglio i propri prodotti per incrementare le vendite.

È un sistema che è sempre esistito: prima infatti si faceva network mediante la vendita porta a porta ed il passaparola, mentre oggi lo sviluppo del web ha fatto sì che questa attività subisse una notevole evoluzione.

Il networker, inoltre, deve avere la capacità di individuare altri venditori capaci da inserire nel proprio team, in quanto su di essi guadagnerà una piccola percentuale.

Cosa tenere a mente

La cosa importante, quando si svolge un lavoro di questo tipo, è essere chiari e non esagerare nel volere aumentare il numero di persone del proprio team.

Nella maggior parte dei casi, infatti, non si dà molto credito a chi fa questo lavoro poiché, oltre a non essere chiari sull’attività da svolgere, è palese che l’obiettivo più importante sia affiliare quante più persone possibile, in modo da aumentare i guadagni.

Naturalmente si ritorna al discorso della “passione per questo lavoro”, grande assente nella maggior parte dei casi, vinta dalla voglia di ottenere alti guadagni.

La maggior parte di questi networker, inoltre, commette il grande errore di seguire le mode, tende, quindi, a cambiare il prodotto a seconda delle richieste del mercato, il che rende la loro proposta piatta e priva di attrattiva.

Ci sono naturalmente aziende ed aziende, alcune perseguono determinati valori, mentre altre non sanno nemmeno cosa siano; ci sono persone e persone, networker e networker.
Non bisogna fare quindi di tutta l’erba un fascio, ma saper riconoscere chi fa bene il proprio lavoro ponendo l’attenzione su dettagli che ad altri possono sembrare ininfluenti, ma che, in realtà, fanno la differenza.

Network marketing e Digital Marketing: come funzionano realmente

Il Network Marketing ed il Digital Marketing sono attività ancora fortemente basate sul passaparola, per cui, esattamente come succede in tutti gli altri campi, quando ti rivolgi ad un professionista e rimani soddisfatto delle sue prestazioni, lo consigli a chi ti chiede un parere su un esperto.

Occorre, quindi, connettersi con le persone senza sottovalutare mai nessuna relazione, in quanto il network marketing non può esistere senza di esse.

Queste particolari attività imprenditoriale, quindi, hanno bisogno di uno spirito imprenditoriale vero e proprio, ma necessitano anche di amore, dedizione e un vero e proprio interesse per la risoluzione dei problemi altrui.

Avere le giuste motivazioni

Che cosa significa ? Che lo stipendio mensile non deve essere la priorità di chi si appresta ad intraprendere un’attività di questo genere.

Sicuramente è giusto avere delle alte ambizioni, in quanto avere obiettivi specifici aiuta ad aumentare la motivazione. La leva principale che spinge a svolgere questo lavoro, però, deve essere necessariamente la passione. Quest’ultima, infatti, è un dettaglio fondamentale, in quanto è quel che ti rende credibile agli occhi di chi ti segue.

Naturalmente non esiste alcuna passione in grado di farsi strada, senza che vi sia dietro una forte domanda di mercato.

Network Marketing, Digital Marketing ed etica

Oggi si hanno a disposizione gli strumenti più idonei per far sì che il pubblico di riferimento sia informato nella maniera più corretta possibile. D’altro canto, però, siamo invasi dalle informazioni che, grazie al web, ci piovono addosso ogni giorno senza alcun controllo.

Occorre essere, in questo senso, degli esperti nel sapere come riconoscere le informazioni valide, escludendo di consegueza quelle notizie che fuorviano il lettore su quanto riguarda la metodologia, l’etica e così via dicendo.

I valori etici, infatti, sono alla base dello svolgimento di un lavoro come quello del Network Marketing e del Digital Marketing. Non si può trasmettere l’idea, ad esempio, che pur di vendere si debba essere disposti ad offrire prodotti scadenti oppure non funzionanti.

In tal modo, forse, si dà spazio all’idea che il mercato italiano, sotto quel punto di vista, presenti dei punti di debolezza, sta a noi renderli punti di forza.

vuota-mindset

Smettere di procrastinare

Combattere la procrastinazione “rispondendo con una pistola ad un coltello”

Oggi parleremo di come combattere la procrastinazione.
Ovvero, la domanda a cui voglio rispondere è: come si fa a trovare la forza di fare qualcosa, quando il nostro corpo “combatte” per cercare di fare il contrario?

Ad esempio: come ci si può alzare la mattina presto per andare in palestra, quando non si ha voglia e il nostro corpo lotta per continuare a dormire?
Quindi, parlando in generale, vedremo come svolgere una determinata attività, anziché rimandarla perché non si ha voglia di farla.

Figurativamente parlando, bisogna immaginare di estrarre una pistola quando il nostro corpo ci tiene sotto tiro con un coltello! Ovvero: quando ci siamo prefissati di alzarci alle otto del mattino, ma non ci riusciamo perché stanchi, il giorno dopo, anziché continuare a provare a svegliarci alle otto, ci alzeremo alle sei.

Riprendere il controllo sul tuo corpo

Non vediamola tanto come una punizione, quanto come un metodo che permette di avere un maggiore controllo sul nostro corpo: spesso ci dimentichiamo che a gestire il corpo è il cervello, quindi lasciamo che sia il nostro corpo a dettare legge anziché controllarlo. Per far sì che non sia così,  quello appena descritto è un buon approccio, e lo si può adottare in ogni situazione.

Questa metodologia può funzionare anche allo scopo di migliorarsi, ad esempio: se mi sono prefissato un tempo massimo di quattro ore per raggiungere un traguardo, ma ce ne metto sei, il giorno dopo cercherò di farlo in tre ore, abituandomi, così, a raggiungere I miei obiettivi, oltre che a fare le cose che non mi va di svolgere.

Compiere le attività che gli altri non sanno o non vogliono fare

Il segreto del successo in ogni ambito della vita è proprio questo: fare quelle cose che gli altri non sono in grado di fare! In ambito sportivo, ad esempio, si vince proprio perché ci si è spinti oltre i propri limiti, riuscendo a fare quello step in più contro cui i propri avversari si sono fermati.

Non si tratta solo di prestanza fisica, ma di capacità mentale, di forza di volontà.

Il nostro corpo, arrivato ad un certo livello di stress e di fatica, ci impone dei blocchi mentali, ma, se abbiamo il pieno controllo su di esso, riusciamo ad andare oltre  e a fare cose che gli altri non riescono a fare.

Il blocco del cervello che ti fa procrastinare

Parlando con dei grandi sportivi, che hanno raggiunto anche dei buoni risultati in nazionale, quello che mi hanno detto è sempre di cercare di andare al di là delle proprie possibilità.

Chiaramente questa cosa non si può fare costantemente, o si rischia di farsi male: il nostro cervello pone il blocco proprio perché “sa” cosa potrebbe succedere se andassimo oltre le nostre possibilità; questo, però, non significa che non si possa provare.

Lo svegliarsi presto al mattino, andando a dormire otto ore prima, si può fare, diventa un problema se si dorme tutte le notti per sole quattro ore.

Fare le cose mentre gli altri dormono

Il segreto del raggiungimento di uno scopo o di un obiettivo prefissato, è fare le cose mentre gli altri dormono, ovvero quando gli altri non riescono a farle, a causa di un limite imposto dalla mente o dal fisico. E’ proprio questo che rende possibile superare i propri limiti! 

“Ce l’ha nel sangue” o “è solo fortunato”

Quando noi vediamo uno sportivo che compie un’acrobazia fuori dal normale, pensiamo sempre: “Ah, ma quello lì ce l’ha nel sangue”; oppure quando vediamo un imprenditore che fa soldi o diventa ricco, pensiamo sempre che sia dovuto alla sua fortuna o alla sua famiglia, ma in realtà non è così!

Andando ad indagare sulla vita di queste persone si vede che, magari, invece di uscire il sabato sera erano in palestra ad allenarsi, o erano in ufficio a lavorare: che cosa hanno fatto più di voi? Si sono fatti piacere le cose che agli altri non piace fare: hanno lavorato mentre gli altri erano a divertirsi in giro, oppure mentre voi dormivate!

Ascoltate questi piccoli suggerimenti ed ucciderete la vostra procrastinazione!

sales-vuota2

Le 3 tipologie di SUCCESS FEE con cui puoi farti pagare

Cosa sono le success fee

Oggi parleremo di un argomento poco chiaro nel mondo del marketing e delle vendite: le success fee.

Di che si tratta?

Nel settore finanziario viene definita tale una commissione pagata al completamento di una transazione, che solitamente assume il valore di una percentuale dell’operazione.

In pochi capiscono in realtà come funzionano le success fees, infatti molto spesso questo incentivo diventa, più che profittevole, controproducente.

I possibili vantaggi delle success fee

Esistono diversi possibili vantaggi nell’utilizzare le success fee per un affare o una transazione:

  • un allineamento di interessi tra cliente e consulente;
  • potenziali risparmi, in quanto non sono previste spese in caso di insuccesso della transazione;
  • incentivo nei confronti del consulente nel cercare di ottenere il miglior risultato possibile, di modo da aumentare la percentuale a lui dovuta;
  • una struttura semplice e di facile comprensione.

I possibili svantaggi delle success fee

Come in ogni aspetto riguardante il mondo degli affari, esistono dei compromessi da dover considerare nel caso si dovesse decidere di sfruttare le success fee nel proprio business.

Ad esempio, nel caso vi fossero scarse possibilità di successo, il consulente potrebbe fare pochi sforzi per completare la transazione, non allettato dalle basse percentuali che gli verrebbero garantite.

Nel caso, invece, fosse prevista una commissione forfettaria, ovvero una somma fissa a prescindere dal valore dell’operazione, il consulente potrebbe sentirsi incentivato a concludere l’affare rapidamente, anziché dedicargli il tempo necessario per ottenere un’offerta migliore.

Dal punto di vista del commissionante, invece, un possibile svantaggio potrebbe essere il maggior costo di una success fee in confronto ad una commissione di lavoro o fissa.

Inoltre, dato che il consulente è esposto al rischio di non ottenere nessun guadagno, nonostante i propri sforzi, nel caso non fosse in grado di raggiungere un accordo.

Spesso le collaborazioni con commissioni contingenti prevedono che il consulente riceva un compenso nominale per il tempo e l’impegno che ha dedicato all’attività, anche se, alla fine, non riesce a stabilire un accordo.

La percentuale sulle vendite

Possiamo suddividere le success fee in tre diverse possibili situazioni:

La prima, il caso più comune, riguarda un cliente che già conosce le mie capacità e mi propone una collaborazione in cui mi riconosce una percentuale sulle vendite, senza, però, presentarmi alcuna strategia di base da cui partire.

Quando  mi vengono fatte proposte del genere solitamente rispondo di sì, ma solo a patto d’essere ricompensato con il 50% dei titoli aziendali, difficile che i clienti accettino.

Perché avanzo una proposta tanto coraggiosa?

La questione è questa:

se mi si presenta un collaboratore senza una strategia, con un prodotto nuovo, senza un sito internet, senza che abbia svolto un’analisi di mercato, senza un piano di comunicazione, quindi in sostanza senza aver fatto nulla, e mi viene a chiedere di vendere il suo prodotto per guadagnare a provvigione sulle vendite, è chiaro che si tratta di un progetto su cui dovrei investire una generosa quantità di tempo ed energie.

Di conseguenza ad una richiesta tanto onerosa va data una risposta di pari valore, di qui la domanda del 50% dell’azienda, anche perché, dovendomi occupare da solo di costruire una strategia solida, una presenza online valida e, poi, impegnarmi nelle vendite, il compenso non potrebbe essere dato da una semplice percentuale sulle vendite.

Questa richiesta, chiaramente provocatoria, serve per far capire al cliente che, prima di avanzare una proposta di questo tipo, dovrebbe fare investimenti nel processo commerciale, strutturando la sua azienda e la sua strategia di marketing.

In questo caso potrei valutare la possibilità di lavorare a success fee, in quanto risulterei essere solo una piccola parte dell’attività commerciale del cliente e non mi ritroverei tra le mani l’intero processo commerciale da strutturare.

Una strategia commerciale ed un incentivo

Il secondo caso è quello di un’azienda che ha una strategia commerciale e dà un incentivo sulla vendita;

In questo modo la questione diventa interessante, a patto che l’incentivo abbia un senso:

se è basso, infatti, anche se viene presentata la strategia di vendita più interessante del mondo, non sei sufficientemente spronato ad impegnarti nelle vendite ed i tuoi risultati molto probabilmente saranno a malapena sufficienti.

Un giusto compenso agli sforzi del venditore, è il modo migliore per ottenere esiti migliori.

Questo perché non lavorerà solo per arrivare alla fine del mese, ma per ottenere quel margine in più che gli permetterà di godersi anche la vita e questo lo spronerà a dare il massimo.

Fisso e incentivo di vendita

Il terzo ed ultimo caso consiste in aziende che riconoscono una percentuale fissa oltre alla retribuzione sull’incentivo di vendita.

Solitamente queste società, che non possiedono una strategia commerciale o comunicativa valida, propongono al professionista una retribuzione fissa in aggiunta alla provvigione sulle vendite.

A patto che venga loro dato un aiuto nella strutturazione di una strategia di vendita efficace.

Quando ti mettono i bastoni fra le ruote

Una volta stabilita la tipologia di azienda che ci si trova davanti, il professionista può decidere di accettare il lavoro anche se si tratta di pianificare e realizzare una strategia di vendita completa e funzionale.

Nel caso in cui, però, dovesse trovarsi dei paletti posti dalla società sulle possibili soluzioni che ritiene idonee e necessarie per implementare la strategia commerciale, la collaborazione potrebbe arrivare ad un punto morto.

Per questo motivo l’ultimo possibile caso solitamente viene accettato dal professionista qualora gli venisse garantita la possibilità di gestire il team aziendale che lo affiancherebbe.

Di modo da eliminare le possibili figure che si troverebbero a creargli ostacoli anziché aiutarlo a svolgere il lavoro.

Una totale libertà è un aspetto fondamentale in una collaborazione a success fee.

La pionieristica e l’onestà

Alle volte le richieste di collaborazione a success fee presentano situazioni in cui il fattore pionieristico è dominante.

Cosa significa?

Che se il cliente mi chiede di lanciare la sua pagina Facebook, essendo una cosa che ho già fatto svariate volte, molto probabilmente farò una richiesta di retribuzione sulla base dei risultati già ottenuti per altri clienti.

Quando, invece, i lavori richiesti sono nuovi e sconosciuti, in quanto mi ritengo un un professionista onesto, non chiedo soldi, perché sto utilizzando il cliente come “cavia”.

Un buon modo per creare sinergia, infatti, è quello di dire al cliente, in maniera completamente onesta, di non avere esperienza in quel campo e gli si può quindi proporre di lavorare a success fee.

Conclusioni

Per le aziende:

Bisogna sempre calcolare la convenienza per il professionista:

se la tua azienda non possiede una strategia commerciale il compenso deve essere adeguato, altrimenti la collaborazione sarebbe infruttuosa per entrambi.

Questo perché, se il professionista non fosse adeguatamente ricompensato,  non sarebbe spronato a dare il meglio.

Per cui cercate sempre di mettervi nei panni dei consulenti o di chi vi segue, in modo da riuscire a creare delle condizioni lavorative fantastiche e dei rapporti WIN/WIN.

Per i professionisti:

fate attenzione ad accettare compensi a success fee, senza un fisso la dove l’azienda non ha alcuna strategia commerciale o di marketing.

Più il vostro rischio aumenta più dovete avere controllo su tutti i punti di contatto nei confronti del cliente:- acquisizione, cusotmer journey, trattativa, ecc..