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LinkedIn Engagement POD

Linkedin Engagement POD

La strategia per riuscire ad aumentare nell'immediato il tuo engagement su linkedIn

Fonte: lempod blog

In questo articolo ti spiegherò che cosa sono i LinkedIn Engagement POD e come entrarne a far parte, ma prima di arrivare al sodo, scommetto che ti sei trovato più volte in questa situazione:

Dopo aver visto come realizzare il vostro profilo e come creare contenuti vi sentite pronti per scrivere un post.

Avete un buon argomento, con ottimi spunti ed una fantastica immagine attrattiva da correlare, lo postate e, nonostante tutto, non ottenete risultati.

Viene da pensare che linkedin non funzioni, che sia saturo, in realtà è agli inizi e le sue possibilità sono quasi infinite.

Prendiamo ad esempio il mio profilo, su quale altro social potrei avere post con una portata di 46000 nonostante i miei “soli” 3000 follower?

Image for post

Image for post

Ottenere questo risultato non è stato difficile, ho analizzato vari profili conosciuti e, vedendo il loro risultati, mi sono posto una domanda: come hanno fatto queste persone ad ottenere tutto quel successo con i loro post?

 

Il dilemma dell’engagement su linkedIn

 

La prima risposta ovvia era: sono famosi offline, quindi sono seguiti da chi li conosce ed apprezza.

Ok, ma queste persone sono diventate famose offline perché sono state invitate ad eventi di vario genere, quindi siamo di nuovo alla domanda iniziale: come hanno fatto a farsi conoscere tanto da farsi invitare?

A questo punto, studiando i loro post e informandomi sull’argomento, ho scoperto in un blog sul web una semplice formula:

contenuto coinvolgente + engagement iniziale = successo

Bene, il contenuto coinvolgente lo avevo, mi mancava solo l’engagement.

Continuando le mie ricerche ho trovato i profili di persone sconosciute che avevano un engagement incredibile, studiando le loro strategie ne ho tratto i suggerimenti che vi ho già dato per la realizzazione del profilo e la struttura dei post.

 

La grande scoperta: i LinkedIn Engagement POD

Poi ho notato una cosa particolare: trovavo sempre gli stessi nomi tra i commenti nei post di queste persone.

Svolgendo una veloce indagine ho scoperto, così, l’esistenza dei LinkedIn Engagement POD, ovvero dei tool ideati da alcune persone appositamente per i social media. Cosa sono nello specifico?

Si tratta di gruppi chiusi di persone pronte a sostenersi a vicenda con un impegno reciproco: se fai parte di un LinkedIn Engagement POD devi commentare/mettere un like ai post delle altre persone iscritte e loro faranno lo stesso per te.

Come mai è necessario questo escamotage?

 

Come funziona l’algoritmo di linkedIn

Ecco come funziona Linkedin: se pubblichi ed ottieni poche visualizzazioni e pochi like non succede nulla, al contrario se una tua pubblicazione ottiene un engagement iniziale il tuo post verrà visto non più solo dai tuoi collegamenti di primo livello (ovvero i tuoi follower), ma anche da quelli di secondo e terzo, diventando virale.

Col passare del tempo e con l’aumento delle interazioni potrà essere visto anche dai collegamenti dei tuoi follower, aumentando la vitalità in maniera esponenziale.LinkedIn Engagement POD

linkedin engagement pod

Questo perché linkedin inizialmente mostra il contenuto ad un piccolo numero di persone, se queste interagiscono lo stesso viene mostrato a tutti i tuoi collegamenti di primo livello ed ai loro collegamenti (che per te sono di secondo o terzo), se a queste persone piacerà verrà visualizzato anche nella loro rete

linkedin engagement pod

POD automatici vs POD manuali?

Esistono due tipi di LinkedIn Engagement POD: manuali ed automatici, i primi sono gruppi, anche su WhatsApp, in cui le persone condividono il link al loro post e richiedono like o commenti, questo tipo non è molto efficace perché le persone possono non poter commentare subito e poi dimenticarsi l’impegno, i secondi sono estensioni del browser , chiunque ne sia membro commenterà automaticamente i tuoi post con delle frasi create in precedenza da te.

In parole povere ecco come funziona: siamo iscritti allo stesso POD, io inserisco il link ad un post, scrivo i commenti che voglio ricevere e i vostri profili, automaticamente, andranno a commentare il mio post, aumentando l’engagement.

Quali sono le regole per far parte del POD?

Non creare commenti che identifichino una presa di posizione troppo forte riguardo ad un argomento, in quanto non si conoscono le persone a cui verrà associato quel commento (es per un post politico non potete far commentare sono d’accordo con te), quindi non inserire neanche parolacce e frasi ambigue.

Inoltre bisogna fare attenzione a che messaggi si intendono usare, ovvero: non dovete essere banali, niente commenti come wow, grande, fantastico; evitate di commettere errori grammaticali, se non siete sicuri create una frase più semplice.

Ecco alcuni esempi di commenti, anche se sono semplici non sono banali e non suonano subito come falsi:

linkedin engagement pod

Ricordate che è comunque sempre possibile cancellare o modificare un commento fatto in automatico dal proprio profilo quando non si è d’accordo.

Algoritmo e riprova sociale

Perché bisogna utilizzare questo “strumento”?

Sicuramente sono utili ad attivare l’algoritmo di linkedin, ma anche a sviluppare riprova sociale, ma che cos’è la riprova sociale?

È una leva psicologica per la quale le persone tendono a ritenere maggiormente valide le scelte effettuate da un certo numero di altre persone, ovvero hanno visto 20 persone che desideravano una call con me ed hanno fatto richiesta anche loro.

Recensioni a profusione!

Ad esempio questo mio post scritto con le solite tecniche: dramma, analisi e soluzione, testo nascosto e see more, spazi bianchi, paragrafi brevi, call to action alla fine con richiesta di commento con mi interessa e promessa di una call in giornata, se possibile.

linkedin engagement pod

52 commenti. Qui la riprova sociale ha funzionato: hanno commentato una trentina di persone reali (quindi 20 grazie al POD).

Tra l’altro durante la call ho richiesto a queste persone, se avessero ritenuto validi i contenuti dati loro da me, di scrivere una recensione su linkedin, seguendo un modello da me dato e da loro modificato. In cambio l’avrei fatta anche io a loro.

Come funzionava: all’inizio della call chiedevo alla persona di pormi una domanda a cui avrei dato una risposta, se questa l’avesse trovata soddisfacente, una buona soluzione al suo problema, avrei inviato una mail con modello di recensione ed invito al webinar.

Grazie a ciò ho ricevuto 12 recensioni che utilizzerò come riprova sociale in altri contenuti, per dimostrare che do valore reale ed effettivo aiuto.

Perché ho proposto una chiamata?

Porta le conversazioni offline

Il mio consiglio è quello di portare le discussioni al di fuori del mondo online, così da dare più consistenza alla semplice foto profilo, ad esempio proponendo una call, cercate di dedicare tempo alle persone che vi seguono.

Per far sì che non si creino problemi di prenotazioni multiple uno strumento utile è calendly, che vi permette di creare un calendario virtuale accessibile con un link tramite il quale le persone potranno prenotare una call con voi utilizzando la vostra agenda, sincronizzandosi automaticamente con google calendar.

Il mio obiettivo

Concludo dicendo che i migliori LinkedIn Engagement POD sono a numero chiuso ed è difficile riuscire ad entrarci, in Italia mediamente presentano tra i 30 e i 40 membri, che già è un numero sufficiente ad ottenere risultati come abbiamo visto prima.

Il mio obiettivo è quello di creare il POD italiano con più membri, mi piacerebbe raggiungere il numero di 200 utenti, per poi realizzare dei POD più piccoli divisi per tipologie di argomento (ad esempio: il POD per il marketing).

Se volete far parte della famiglia iscrivetevi anche voi al mio LinkedIn Engagement POD chiamato “LinkedIn Fight Club”:

>> Clicca su questo link per entrarne a far parte <<

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Come creare un e-commerce con Shopify – Guida completa in italiano 2020

Tutorial series 2

Come creare un e-commerce con Shopify

Guida completa in italiano 2020

🔥2020, tempi di ecommerce!
Ma come si può creare qualcosa che funzioni in poco tempo?

In questo nuovissimo video tutorial in italiano, vi spiegherò come creare un ecommerce su shopify in meno di 2 ore senza alcuna esperienza pregressa nel mondo del commercio online.

Vedremo insieme:

✅ le configurazioni e il setup iniziale
✅ come impostare correttamente il tema
✅ come caricare prodotti categorie ecc..
✅ le migliori app da utilizzare

Shopify è una piattaforma di commercio online che consente a chiunque di vendere facilmente online o in un punto vendita.

Questa piattaforma conta più di di 600.000 aziende in 175 paesi.

Non importa se stai appena iniziando un nuovo negozio online o stai portando un negozio fisico online per far crescere la tua attività.

Shopify può aiutarti a risparmiare tempo per concentrarti su altri aspetti importanti della tua attività

Nel 2020 Shopify è la piattaforma più avanzata in termini di possibilità di integrazione di App gratuite e a pagamento.

Ecco l’indice degli argomenti trattati nel video:

0:45 – Creazione account su Shopify
3.57 – Schermata iniziale
4:41 – Cambiare lingua dello store
5:04 – Verificare l’account
5:50 – Inserire la PIVA
8:50 – Sezione Ordini
9:04 – Sezione Ordini Preliminari
9:30 – Sezione Carrelli abbandonati
9:40 – Sezione Prodotti
9:45 – Sezione Inventario
9:50 – Sezione Ordini di acquisto
10:02 – Sezione Trasferimenti
10:12 – Sezione Collezioni
10:20 – Sezione Buoni regalo
10:30 – Sezione Clienti
10:40 – Sezione Analisi
10:47 – Sezione Report sulle vendite
11:00 – Sezione Live view
11:08 – Sezione Marketing
12:04 – Sezione Sconti
12:30 – Sezione App
13:26 – Sezione Negozio Online
13:48 – Theme Store di Shopify
14:12 – ThemeForest temi compatibili
15:30 – Personalizza Tema
15:40 – Impostare l’header
16:20 – Impostare il menù
17:38 – Impostare altre sezioni del tema
25:07 – Cambiare contenuto altre pagine del tema
26:26 – Sezione Blog
26:32 – Sezione Pagine
27:07 – Sezione Navigazione
27:42 – Sezione Domini
28:24 – Impostazione record DNS
30:42 – Preferenze – Titolo Meta TAgs – Pixel Facebook – GA tag
32:34 – Differenze tra i piani a pagamento di Shopify
34:16 – Impostazioni
34:48 – Aggiungi account staff
35:23 – Gestione dei pagamenti
36:40 – Inserire metodo di pagamento personalizzato
37:25 – Configurazione Shopify Payments
37:50 – Impostare IBAN conto sulla quale ricevere pagamenti
38:28 – Notifiche – Cambiare contenuto email automatiche
39:30 – Modificare lingua template
40:42 – Impostazioni CheckOut
42:43 – Impostazioni di Fatturazione
43:03 – Impostazioni Spedizioni
44:25 – Impostazioni Privacy, Termini di Servizio, Informativa sui rimborsi, ecc..
45:00 – Importare ecommerce su Shopify
46:37 – GemPages PageBuilder per Shopify
49:44 – Tidio per la gestione del Customer Care
50:09 – Sales Pop UP per il Social Proof
51:00 – Inserire un prodotto
54:05 – Creare una collezione (categoria)
55:12 – Disattivare metodi di pagamento Gpay ApplePay
55:42 – Acquistare un piano su Shopify
56:54 – Testare acquisto
57:48 – Visualizzazione ordine
58:16 – Visualizzazione cliente
58:51 – Conclusioni

Se questo video ti è piaciuto o se dovessi avere qualche dubbio, non dimenticarti di lasciare un commento in modo che possa risponderti direttamente.

Ci vediamo nei prossimi video.
Ogni martedì ne pubblicherò uno nuovo 😉

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Come trovare una nicchia di mercato per il tuo business online nel 2020.

Opinion series 3

Come trovare una nicchia di mercato per il tuo business online nel 2020.

Guida per trovare e possedere la propria nicchia

Trovare una nicchia di mercato per il tuo business online è sempre più difficile, soprattuto nel 2020.

Ma perché bisogna trovare una nicchia?

Semplice: per essere percepiti in maniera unica e differente dal vostro target di riferimento.

Ve lo vorrei spiegare meglio con un esempio:

se paragonassi un medico di base ad un cardiochirurgo, quale dei due, secondo voi è più difficile da reperire, è più pagato o è più considerato dallo stesso ordine dei medici?

Senza togliere nulla ai medici di base, sicuramente il secondo.

Questo perché il cardiochirurgo ha focalizzato i suoi studi su una singola disciplina, diventandone un esperto.

La cardiochirurgia è la sua montagna.

Un medico generalista invece ha più montagne, ma non ne possiede nessuna.

Questo è il motivo per la quale ti serve una nicchia.

Affinché il tuo target ti percepisca in modo unico, abbia più necessità del tuo aiuto e di conseguenza ti paghi di più.

Ma come si può trovare una nicchia nel 2020?

Ormai appena esce sul mercato un nuovo trend, è come se ci fosse una corsa ad accaparrarsi quel “titolo”!

Basti guardare nel settore del marketing:

Linkedin Expert
Tik Tok Marketer
Instagram Specialist
Facebook Advertiser
Growth Hacker

E così via…

Proprio per questo motivo, in questo video vi spiegherò dei concetti “Evergreen” che vi saranno utili indipendentemente dal momento in cui vi “affaccerete al mercato”.

Vi parlero del:
0:17 Il concetto di nicchia
1:30 I vantaggi
5:08 La formula
10:35 Google trend
13:40 AnswerThePublic
17:39 Riepilogo

Se questo video ti è piaciuto o se hai qualche dubbio, non dimenticarti di lasciare un commento in modo che possa risponderti direttamente.

Ci vediamo nei prossimi video.

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Business Online: da dove iniziare? Cosa devi sapere prima di partire con un business online nel 2020

Tutorial series 1

Business Online: da dove iniziare?

Cosa devi sapere prima di partire con un business online nel 2020

Come si avvia un Business Online? 
Da dove devo partire? 

Sono alcune fra le domande che mi vengono fatte tutti i giorni dai miei studenti. 

Nella maggior parte dei casi le persone danno priorità: 

 

  1. alla scelta della nicchia
  2. al canale social più efficace del 2020 (linkedin, facebook, ecc…)
  3. alla tipologia del contenuto
  4. alla qualità del contenuto (attrezzatura, ecc…) 
 

In realtà non è niente di tutto questo. O almeno lo è in parte. 

È infatti fondamentale partire da tre semplici ma estremamente importanti domande

  1. Perché
  2. Come
  3. Cosa 
 

Queste domande sono alla base di tutto. 

Non puoi ricavare un COME se non conosci un PERCHÈ e di conseguenza non puoi ricavare un COSA se non conosci un COME. 

In questo video analizzo in maniera molto dettagliata, il motivo per la quale è fondamentale porsi queste domande per avviare il proprio business online nel 2020. 

Se questo video ti è piaciuto o se hai qualche dubbio, non dimenticarti di lasciare un commento in modo che possa risponderti direttamente. 

Ci vediamo nei prossimi video.

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Come creare contenuti su linkedin nel 2020

Tutorial series 1

Come creare contenuti su linkedin nel 2020

Guida al linkedin marketing efficace

Come si possono creare contenuti efficaci per LinkedIn nel 2020?

LinkedIn, come ben sapete, è un social network professionale. 

Proprio per questo motivo, i contenuti che dovrete create dovranno essere strutturati in modo da attrarre le persone senza uscire troppo dall’ambito professionale. 

Questo non significa che non potete mettere una vostra foto, ma bensì il messaggio che dovete trasmettere attraverso i vostri contenuti, non deve divagare in ambiti troppo “personali”, come ad esempio la foto del cane o della grigliata in compagnia.

Ma la cosa più importante in assoluto è la strategia che sta dietro alla redazione di ogni singolo contenuto. 

Dovete sapere che negli ultimi anni ho dedicato veramente molto tempo alla crescita su linkedin e sono riuscito a scoprire come usarlo in modo veramente efficace. 

In questo primo video, dedicato all’ottimizzazione dei contenuti su linkedin vi presenterò 7 regole/strategie “distillate” da studi, test errori e successi che mi hanno permesso di portare portare il mio profilo da 0 a 300000 views in meno di 30 giorni. 

Le regole sono: 

  1. Leggibilità 
  2. Colpisci nella prima riga 
  3. Tagga altre persone 
  4. Commenta e prendi 
  5. Parla della tua vita 
  6. Non essere diretto nelle CTA 
  7. Fornisci valore

Se questo video ti è piaciuto o se hai qualche dubbio, non dimenticarti di lasciare un commento in modo che possa risponderti direttamente.

Ci vediamo nei prossimi video dedicati a questo social.

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Strategia di crescita, come crearla e metterla in pratica

Qualsiasi imprenditore può dirti che realizzare una buona strategia di crescita aziendale è difficile.

Ciò ha perfettamente senso, dal momento che le statistiche spesso ci dicono che mantenere a galla un’azienda – senza ridimensionarla per una crescita massiccia – è già difficile in sé.

Secondo la US Small Business Administration (SBA) , circa il 20% delle imprese fallisce prima di compiere un anno, il 50% entro i 5 anni e il 66% non arriva ai 10.

Quindi, qual è il segreto dietro le storie di successo e di crescita aziendale in cui i piccoli proprietari di startup vengono catapultati in un’esistenza milionaria?

Non esiste nessuna botta di fortuna (o, ormai, saremmo tutti ricchissimi).

Ma con alcune diligenti ricerche di mercato , una forte comprensione delle opportunità e un piano di crescita del business, quella fantasia non è così lontana!

In questo articolo esploreremo il concetto di strategia di crescita, alcune sue tipologie, un piano di gioco per alimentare un’azienda in crescita e alcuni esempi di marchi di successo.

Cos’è la strategia di crescita?

Immagine da freepik

La strategia di crescita è un termine generico che può coprire diversi modi per far crescere la tua attività e realizzare maggiori entrate e profitti.

Le strategie di crescita del tuo business dovrebbero essere messe a punto per riflettere la situazione unica in cui esso si trova:

  • Industria e nicchia , compresi tendenze, proiezioni e dati di mercato
  • Concorrenti , comprese le loro strategie di crescita e il loro rendimento
  • Pubblico , compresi i clienti attuali e i mercati potenziali
  • Le attuali prestazioni di analisi per valutare come stai andando finora
  • Budget e risorse disponibili per investire nella tua nuova strategia di crescita

In molti casi, una strategia di crescita è semplice quanto aumentare gli sforzi di marketing per raggiungere meglio i tuoi clienti.

In altri casi, potrebbe comportare il raggiungimento di nuovi mercati o lo sviluppo di nuovi prodotti.

Analizziamo un po ‘più a fondo i tipi di strategie di crescita del business.

Strategia di crescita: le sue tipologie

Esistono diversi tipi di strategie di crescita aziendale. Ne esamineremo cinque: penetrazione nel mercato, sviluppo del mercato, sviluppo del prodotto, diversificazione e acquisizione.

I primi quattro di questi fanno parte di una comune teoria della crescita aziendale chiamata Ansoff Matrix o Ansoff Model.

Per dipingere un quadro migliore di ciascuna di queste cinque strategie di crescita aziendale, usiamo l’esempio di una società di calzature inventate chiamata Xié.

Xié vende scarpe da ginnastica fatte a mano e il suo pubblico attuale più grande sono i millennial.

Penetrazione del mercato

immagine da freepik

Una delle strategie di crescita aziendale più comuni, la penetrazione del mercato, è una strategia di crescita che prevede l’aumento della quota di mercato (o essenzialmente l’ottenimento di più clienti dal mercato attuale) con prodotti e servizi che già possiedi.

Considera l’esempio di Xié: una strategia di penetrazione del mercato implicherebbe il tentativo di raggiungere più millennials per acquistare la collezione di sneaker esistente dell’azienda.

Puoi farlo in diversi modi. Ecco alcune idee:

  • Accresci i tuoi sforzi di marketing esistenti
  • Inizia nuove tattiche di marketing o espandi a nuovi canali di marketing
  • Modifica la tua strategia per abbinare i tuoi concorrenti
  • Abbassa il prezzo delle tue offerte per essere più competitivo

Sviluppo del mercato

Lo sviluppo del mercato, chiamato anche espansione del mercato, è una strategia di crescita interna che prevede la vendita delle tue attuali offerte a un nuovo mercato.

Basandosi sull’esempio di Xié, una strategia di espansione del mercato potrebbe tentare di vendere quelle stesse sneaker fatte a mano su un mercato diverso, come la Gen Z.

Naturalmente, ciò comporterebbe l’ottimizzazione delle strategie di marketing e di vendita dell’azienda per attirare questo pubblico diverso senza perdere il fascino agli occhi di quello esistente.

Sviluppo del prodotto

Lo sviluppo del prodotto, chiamato anche espansione, è un’altra strategia di crescita interna che prevede l’espansione o lo sviluppo della linea di prodotti al fine di aumentare le vendite nel mercato esistente.

L’espansione del prodotto per Xié potrebbe essere l’aggiunta di una nuova linea di sneaker per soddisfare un’esigenza diversa per il suo pubblico di millenials, l’aggiunta di funzionalità extra a una sneaker esistente o l’introduzione di sandali nel suo inventario di scarpe.

Se possiedi un negozio di dropshipping , una semplice strategia di sviluppo del prodotto potrebbe essere l’aggiunta di nuovi prodotti nella tua nicchia o nicchie correlate fino a quando non trovi qualcosa che piace al tuo pubblico.

Diversificazione

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La diversificazione è una strategia di crescita interna che comporta alcuni grandi rischi perché essenzialmente vende nuovi prodotti a nuovi mercati: una doppia dose di incertezza.

Supponiamo che Xié decida di vendere calze fatte a mano sul mercato della Gen Z. Puoi vedere come questo può essere complicato se non hanno alcuna esperienza nella vendita di calze o nella vendita alla Gen Z.

Questo è il motivo per cui la diversificazione non è raccomandata come una delle strategie di crescita per le piccole imprese. Se non hai molta esperienza in alcuni mercati, oltre a non avere risorse extra da bruciare, è meglio provare un approccio “più sicuro” per far crescere la tua attività.

Acquisizione

L’acquisizione è una strategia di crescita esterna in cui si acquista un’altra società per espandere le proprie operazioni. Questo può essere praticamente qualsiasi tipo di azienda in linea con il piano e gli obiettivi di crescita aziendale a lungo termine .

Xié potrebbe decidere di acquistare un’entità come:

  • Una società di sneaker della concorrenza che ha già una solida base millenaria
  • Un marchio adiacente che ha già una linea altamente performante di calzini fatti a mano o una solida base di clienti della Gen Z.
  • Un’azienda che può migliorare la sua qualità o le sue operazioni, come quella con una fantastica suola di scarpe brevettata o capacità di produzione migliori e più veloci

Strategie di crescita aziendale

Una strategia di crescita di successo implica molto più che semplicemente scegliere una direzione che la tua azienda deve seguire. È inoltre necessaria una tabella di marcia che descriva i tuoi obiettivi di crescita a lungo termine e un piano d’azione per raggiungerli. Di seguito sono riportati alcuni suggerimenti per iniziare:

1.Mappa i tuoi obiettivi di crescita 

Se desideri potenziare la crescita della tua azienda, prendi in considerazione l’idea di iniziare con obiettivi di crescita ambiziosi e di alto livello.

Naturalmente, la definizione degli obiettivi è una pratica comune nel mondo degli affari, ma con obiettivi di crescita di alto livello fai un ulteriore passo avanti.

In sostanza, definisci gli obiettivi che richiedono un impegno da cinque a dieci anni, ma ogni obiettivo è tangibile, eccitante e qualcosa che ogni stakeholder “ottiene” senza richiedere una spiegazione dettagliata.

Quante persone ti vedi assumere nei prossimi dieci anni? Quanti clienti ti aspetti di ottenere entro quel momento? Quanti ricavi ti aspetti dalla tua azienda?

Metti da parte le limitazioni per un po ‘e lascia che la tua immaginazione prenda il comando; i tuoi obiettivi di crescita dovrebbero essere apparentemente irraggiungibili e eccessivamente ambiziosi.

Ecco un  ipotetico esempio:

A dieci anni, il marchio in questione prevede di generare $ 10 milioni di entrate annue e si aspetta di raggiungere tale cifra con un team di 20 persone. Ha anche messo in evidenza l’estensione dell’espansione del mercato necessaria per arrivarci. Inoltre, il marchio ha elencato le attività chiave che deve intraprendere per raggiungere i suoi obiettivi.

Per la maggior parte degli obiettivi di crescita, non devi preoccuparti dello stato attuale della tua attività. Hai solo bisogno di mapparli in modo quantificabile così che sia facile elaborare una strategia che li aiuti a renderli realizzabili.

2. Identificare le metriche chiave per tali obiettivi

Per ogni obiettivo di crescita, esiste una serie di parametri fondamentali che aiutano a capire se la tua azienda sarà in grado di raggiungere tale obiettivo. Nella maggior parte dei casi, le metriche avranno una correlazione diretta con le entrate della tua azienda e gli obiettivi di acquisizione dei clienti.

Ad esempio, se parliamo della compagnia di ride-sharing, Uber, una delle sue metriche principali sarà il numero di viaggi effettuati. Perché? Perché ha un’influenza diretta sulla linea di fondo dell’azienda. Se vengono completati più viaggi e tale numero è in costante aumento, significa che un numero maggiore di clienti si sta convertendo e quindi contribuendo alle entrate complessive di Uber.

Dovrai anche determinare la tua base di riferimento corrente per queste metriche, in modo da poter capire quali passi devi seguire per raggiungere la crescita del business.

Nell’ipotetico esempio del punto precedente, abbiamo stabilito che uno degli obiettivi di crescita dell’azienda era generare entrate per $ 10 milioni e uno dei passaggi per raggiungere tale obiettivo era aumentare il traffico organico a 3 milioni di visitatori mensili.

Pertanto, se vogliamo determinare le metriche chiave per gli obiettivi di crescita di BikiniThatSlays, possiamo creare basi di riferimento annuali sul traffico organico e sui tassi di conservazione.

Come puoi vedere, l’azienda deve aumentare il proprio traffico organico del 100% su base annua per i prossimi dieci anni per raggiungere i 3 milioni di visitatori mensili e, di conseguenza, aumentare le sue entrate annuali.

Quando costruisci la tua strategia di crescita, ricorda di capire le metriche chiave per i tuoi obiettivi di crescita e come le tue basi dovranno cambiare per raggiungere questi obiettivi a lungo termine.

3.Crea un piano di crescita aziendale attorno alle tue scoperte

Dopo aver identificato i tuoi obiettivi di crescita e le loro metriche chiave, il passo successivo è creare un piano che semplifichi la visualizzazione del percorso verso il raggiungimento di tali obiettivi all’interno della tua strategia di crescita. I migliori piani di crescita sono una combinazione di strategia e misure specifiche da adottare per attuare tale strategia per raggiungere gli obiettivi aziendali.

Se continuiamo con l’esempio di BikiniThatSlays, il piano di crescita evidenzierebbe i passi essenziali che l’azienda deve adottare per aumentare il suo traffico organico e il tasso di fidelizzazione dei clienti, che sono stati identificati come indicatori principali di crescita aziendale.

Per raggiungere l’obiettivo del traffico decennale di 3 milioni di visitatori mensili, ad esempio, l’azienda dovrà ridimensionare il suo traffico organico a 600.000 visitatori al mese. Il piano di crescita, quindi, delinea i passaggi secondari che BikiniThatSlays deve prendere per raggiungere tale cifra di traffico.

Poiché esistono diversi modi per indirizzare il traffico organico verso un sito Web, questo aspetto della strategia di crescita dell’azienda include tutte le singole misure che l’azienda può adottare per raggiungere il suo obiettivo di traffico, tra cui la pubblicazione di nuovi post sul blog , la creazione di video di YouTube e la collaborazione con influencer o blogger ospiti.

Mentre metti insieme il tuo piano di crescita, assicurati di elencare tutti i passaggi che puoi adottare su scala minore per influenzare i tuoi obiettivi di crescita primari in modo positivo. Inoltre, effettua una valutazione trimestrale dei tuoi progressi per assicurarti di essere sulla strada giusta e alimentare continuamente la tua strategia di crescita.

Esempi di strategia di crescita

Ecco alcuni esempi di strategie di crescita di aziende che hanno raggiunto una crescita esponenziale nel corso degli anni:

Abbigliamento Black Milk

Strategia di crescita: diversificazione

Quando si tratta di moda, l’abbigliamento può diventare la notizia di ieri non appena colpisce Instagram, quindi ciò che ha fatto il marchio Black Milk Clothing è trascurare completamente le convenzioni del settore – non seguendo le tendenze o le stagioni e nemmeno partecipando alle sfilate di moda.

Invece, il marchio segue la strategia di crescita interna della diversificazione realizzando leggings, costumi da bagno e abiti con film, franchising e fumetti popolari. Inoltre, elabora numerosi nuovi progetti ogni mese e la maggior parte di questi articoli si basa su ciò che è popolare tra i potenziali clienti dell’azienda.

In termini di marketing, Black Milk Clothing consente alla sua comunità di spargere la voce sui suoi affari. Ad esempio, troverai tonnellate di contenuti generati dagli utenti se cerchi l’hashtag #blackmilkclothing su Instagram. Inoltre, c’è un gruppo Facebook di acquisto, vendita e scambio dedicato esclusivamente ad acquirenti, venditori e scambiatori di abbigliamento Black Milk.

Oggi, Black Milk Clothing è un’azienda multimilionaria, con i suoi design unici che sono il principale catalizzatore dell’azienda.

Postmates

Strategia di crescita : sviluppo del prodotto

Il servizio di consegna su richiesta, Postmates, ha raggiunto l’anno scorso 5 milioni di consegne mensili . Ha inoltre lanciato una nuova funzionalità che consente alle persone all’interno della stessa località di riunire i propri ordini, chiamati Postmates Party .

Con la crescente domanda, l’azienda si è concentrata sulla creazione di prodotti facili da usare e altamente accessibili. Allo stesso tempo, ha raccolto finanziamenti, raccogliendo oltre $ 670 milioni in finanziamenti in capitale di rischio, ma per continuare a innovare i suoi prodotti, Postmates ha dovuto anche ridimensionare il proprio team di crescita.  

Secondo il vicepresidente della crescita di Postmates, Siqi Chen , la società aveva un team di dipendenti scarsamente operoso che ha sfruttato al massimo le risorse disponibili, ma è stata una sfida enorme realizzare una scala di crescita senza supporto tecnico e di prodotto. Quindi, il team si è spostato per includere personale di prodotto e ingegneria a tutti i livelli. Oggi, il team di crescita dell’azienda ha più bracci propri: acquisizione utenti, prodotto di crescita e marketing di crescita.

Postmates ha, quindi, creato un piano di crescita che probabilmente si espanderà con il suo business.

ConvertKit

Strategia di crescita : penetrazione del mercato

Il fondatore di ConvertKit, Nathan Barry, ha sperimentato diverse strategie di crescita durante i primi tre anni di presentazione della sua soluzione di email marketing per i blogger, ma ciò che si è distinto è stata la sua comunicazione diretta con i potenziali clienti.

Con l’aiuto di e-mail personalizzate, Barry ha scoperto che le persone adoravano il concetto di ConvertKit, ma era molto difficile per loro prendere in considerazione l’idea di cambiare – tutti i loro dati e informazioni erano sincronizzati con i loro strumenti esistenti. Quindi, ha creato un ” servizio di migrazione concierge “.

Una volta che un cliente si è registrato al servizio, ConvertKit si è letteralmente tuffato in WordPress e AWeber, qualunque strumento il blogger stesse usando, raschiando tutto e caricando i dati del cliente in ConvertKit. Entro un anno e mezzo dall’utilizzo di questa strategia, l’azienda generava $ 125.000 in entrate ricorrenti mensili, che ora hanno superato il milione di dollari grazie al duro lavoro svolto dal team ConvertKit.

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Risorse umane: individuare quelle giuste per la nostra azienda

Le risorse umane sono il motore di un’azienda e, per tale ragione, sarebbe bene sceglierle con criterio poiché la maggior parte del lavoro è affidata a queste ultime.

Molte aziende si chiedono come sia possibile ottimizzare il processo di assunzione del nuovo personale, oppure dei collaboratori, ed in questo senso occorre sottolineare quali siano i criteri sbagliati nella selezione del personale.

Dopo molti anni di esperienza nel settore i professionisti, in seguito a numerose selezioni di personale, hanno riscontrato non poche difficoltà nel trovare le persone giuste per la soddisfazione delle proprie esigenze.

Per risolvere determinati problemi occorre, quindi, ricercare le giuste cause che hanno portato a quella determinata situazione.

Trovare la giusta soluzione

Effettivamente il problema non sta tanto nella persona, anche se si sfrutteranno le abilità nonché la professionalità di quest’ultima, ma esso consiste nel fatto che si sbaglia nella ricerca diretta della professione.

Sarebbe più opportuno in effetti ricercare le attitudini delle potenziali, future, nuove risorse umane.

Questo vuol dire che solitamente quando una persona si occupa di risorse umane, non fa altro che inserire un annuncio, all’interno di una sezione apposita di un sito internet e/o giornale.

In alternativa questa persona potrà scegliere di pubblicare il suddetto annuncio su un portale dedicato: un esempio può essere costituito dal proprio sito internet, oppure sui propri social.

Le risorse umane ed internet

Negli ultimi tempi una piattaforma molto utilizzata in questo senso è quella di Linkedin, la quale è davvero molto adatta per selezionare quelle che si ritengono essere le “risorse umane ideali”.

Utilizzando questa particolare tipologia di piattaforma succede che, chiaramente, le persone che si sentono coinvolte in quella descrizione, oppure che reputano corrispondere ai requisiti presenti nella richiesta, iniziano ad inviare i propri curriculum.

Pertanto, possiamo affermare quanto tali soggetti si ritengano interessati a quel tipo di posizione, consapevoli di essere in possesso delle “giuste caratteristiche”.  

Tuttavia, non è detto che queste persone abbiano le attitudini necessarie per lo svolgimento di una particolare tipologia di lavoro: ciò non significa che non posseggano le competenze richieste, anche a livello accademico, come l’essere in possesso di laurea o master, ma che semplicemente non sanno poi applicare tutto ciò che hanno appreso a livello nozionistico, dal momento che non hanno quell’attitudine necessaria che viene richiesta.

Ciò che rende realmente competente una persona, spesso è proprio l’essere elastica mentalmente oltre all’essere pratica.

Nella pratica …

Non a caso, nel campo del Digital Marketing una figura molto ricercata, ma anche molto difficile trovare, è il Social Media Manager.

Esso in linea di massima costituisce un insieme di competenze ed abilità che non si imparano all’università, e non è un mestiere che si acquisisce con un titolo di laurea, ma che si acquisisce solo con la pratica, quindi succede che solitamente il social media manager è una persona che ha frequentato un corso facendo esperienza da autodidatta o che abbia alle spalle una profonda esperienza sul campo.  

Questa persona si interessa a questo tipo di annuncio lavorativo, ed è qui che entra in gioco l’attitudine: solitamente la maggior parte dei social media manager in seguito non hanno, minimamente, idea di come realizzare ciò che gli è stato richiesto.

In genere, si deve essere una persona molto precisa con le tempistiche, con le scadenze ed occorre essere sicuramente una persona socievole perché la comunicazione con i clienti è elevata.

Che cosa serve ?

Per fare il lavoro del social media manager, occorre conoscere bene la lingua italiana, in quanto è necessario contattare continuamente i fornitori, parlare con i clienti e trovare anche numerosi nuovi accordi lavorativi.

Non bisogna cercare una professione finale ma, bensì, le singole attitudini: probabilmente si candideranno persone che sono convinte di essere degli ottimi social media manager, ma magari non possiedono l’attitudine.

Esistono molte professioni, soprattutto nell’ambito del digital marketing, che effettivamente non sono dimostrabili se non con la pratica.

Se un responsabile di Risorse Umane, che si occupa di strategie digitali a 360°, scrivesse sulla piattaforma Infojobs “cercasi digital strategist”, gli potrebbero arrivare, con molta probabilità, moltissimi CV di persone diverse, con competenze e lavori molto differenti tra loro.

Questo perché “digital strategies” significa essere capaci di effettuare dieci professionalità insieme.

In parole povere …

Occorre cercare le attitudini che servono per essere un “digital strategist”, quindi impegnarsi a comprendere quali siano e capire alla fine che effettivamente un professionista di quel genere, per essere chiamato “digital strategist”, dovrà essere innanzitutto un nerd ovvero un appassionato dell’argomento.

Dovrà essere una persona che conosce le lingue, quindi l’inglese soprattutto, e dovrà essere una persona disponibile con la quale si possa riuscire ad instaurare un dialogo perché egli deve soprattutto essere in grado di ascoltare.

Bisogna pertanto avere determinate caratteristiche, per potersi considerare dei professionisti a tutti gli effetti.

Le “etichette” non servono, quindi, a caratterizzare delle attitudini che sono utili per svolgere un determinato lavoro.

Ovvero …

Molte persone che dicono di essere degli imprenditori, dei venditori, in realtà non hanno le attitudini per esserlo.

Non posseggono le caratteristiche per potersi definire tali, in quanto trattasi di una definizione che spesso si auto-attribuiscono.  

Bisogna prestare attenzione a quello che le persone dicono di essere: essere un imprenditore o un responsabile delle risorse umane, significa aver voglia di conoscere e far crescere le persone e, soprattutto, saper intercettare delle professioni che oggi ancora non esistono.

Quello che occorre cercare, inoltre, è una persona che intanto ha delle attitudini di un certo tipo: ad esempio perseveranza e passione dello specifico argomento, così che riesca a portare avanti un’idea sino in fondo.

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Cambiare mentalità, superando i limiti, per maggiori risultati

Anche se ci troviamo in un mondo tecnologicamente e scientificamente avanzato, purtroppo, la mentalità delle persone, soprattutto in Italia, è abbastanza retrograda: la gente è decisamente legata alle tradizioni, ai principi ed alle attività di una volta e la situazione non sembra voler cambiare.

Questa situazione si riflette anche nel mondo dell’imprenditoria, dove non si cerca di migliorare i propri risultati.

Ad esempio, quando un atleta arriva secondo alle Olimpiadi, una volta tornato a casa, lavora per conquistare il primo posto ai prossimi giochi olimpici, com’è giusto che sia.

Questo, agli imprenditori non accade, i quali continuano a commettere continuamente sempre gli stessi errori.

Non si impegnano infatti nell’analizzare eventuali problemi, oppure nel misurare le vittorie e soprattutto non si interrogano su cosa stiano sbagliando e su ciò che invece è necessario correggere.

Questo cosa comporta ?

In queste condizioni non è assolutamente concepibile portare avanti una società, è possibile effettuare tutte le operazioni di marketing necessarie ma il risultato sarà sempre pessimo.

Bisogna saper misurare il proprio risultato, ed occorre inoltre “allenarsi” per migliorare le cose qualora andassero male.

Al giorno d’oggi serve essere dei fuori classe: l’obiettivo è quello di battere ogni record, e pensare che nulla sia del tutto impossibile se lo si vuole.

Basti pensare alla ginnasta Nadia Comaneci, la quale è stata la prima donna al mondo ad aver ottenuto un dieci ad una sua performance di ginnastica.

Naturalmente per ottenere questi risultati, avrà passato molto tempo ad allenarsi, ed è questo che gli imprenditori devono fare: seguire l’esempio.

Come prendere esempio

L’essere umano è una macchina stupenda ma, nella maggior parte dei casi, si pone troppi limiti. Ma la cosa bella, e vera, è che nessuno di noi ha dei limiti: chiunque può essere come questa brillante ginnasta, tutti possono essere ciò che vogliono.

Al giorno d’oggi con le possibilità disponibili, insieme all’enorme accesso alla cultura di cui possiamo vantare, la disponibilità e la facilità con cui avvengono le comunicazioni anche se ci si trova alle due estremità della terra: è impossibile porsi dei limiti.

Grazie alla tecnologia è consentito essere chi si vuole, quando lo si vuole e come lo si vuole e se non lo si diventa è perché ci si pone dei limiti.

Nel caso in cui questi limiti non ci fossero, oppure se non ci si ponesse assolutamente il problema, i possibili risultati potrebbero essere straordinari.

Cosa significa essere imprenditori ?

Oggi si pensa che essere imprenditori di successo significhi solamente avere avuto tanta fortuna nel mercato in cui si operi, che dipenda da fattori che non devono essere presi neanche in considerazione.

La realtà dei fatti è che i limiti sono solo nella mente dell’uomo: chiunque desideri diventare qualcuno con l’impegno, e la dedizione, ci riuscirà prima o poi ma magari non subito.

La cosa importante è porsi degli obiettivi piccoli ogni settimana, mettercela tutta, credere nelle proprie forze, avere tenacia, costanza e perseveranza.

Si tratta di una sorta di “mappa mentale”, ed ognuno di questi piccoli obiettivi è un passo verso quello finale.

Quali sono i limiti imprenditoriali ?

Nel nostro paese stiamo vivendo un momento che possiamo definire “stallo formativo”, poiché gli imprenditori e le persone in generale che vogliono uscire dalla routine ed innovarsi, decidono di puntare sulla formazione.

Il problema è che in Italia la formazione non è controllata e, nella maggior parte dei casi, ci si imbatte in corsi inutili e che “deviano” rispetto all’obiettivo finale.      

La maggior parte di questi ultimi mettono in testa concetti sbagliati, valori ed eticità scorrette, che servono solo a farsi delle inutili illusioni. I corsi che si trovano oggi sul mercato, purtroppo, sono così.

Il segreto del successo inoltre è dato anche da ciò che viene appreso, e quindi dalla formazione.      

A volte però è meglio acquisire informazioni, e quindi imparare dai libri e questo perché una lettura rimane molto più impressa rispetto ai corsi impartiti dal vivo.

Quali sono i limiti di questi eventi ?

Il problema degli eventi formativi è che la maggior parte dei partecipanti si interessa durante la partecipazione all’evento, una volta finita la formazione frontale, non mette in pratica nessuno degli insegnamenti appresi durante il corso di formazione.

Una lettura quindi rimane e se ne può fare uso a lungo termine, al contrario del corso di formazione che una volta terminato non serve a nulla se non si mette in pratica quello che si è imparato.

Oggi le persone che tengono la maggior parte dei corsi sono, semplicemente, delle persone che hanno letto dei libri e vogliono trasferire ad altri, lucrando, le competenze acquisite attraverso essi.

Naturalmente il discorso è diverso se si parla di parla di insegnanti i quali sono specializzati, competenti nel loro ambito ma soprattutto hanno applicato le proprie conoscenze ed è giusto attingere dalla loro conoscenza.

Qualora il relatore del corso appartenga alla prima categoria di “professionisti”, è facile capire come un libro lo si possa leggere da sé senza quindi aver bisogno di partecipare ad un corso.

Molto spesso questa sorta di relatori traducono dall’inglese ciò che professionisti stranieri elargiscono nei loro libri, oppure durante corsi di formazione, ed il corso in questione viene pagato solamente per ascoltare la buona traduzione di un contenuto valido.

Bisogna stare attenti al “come si decide di cambiare”: in qualsiasi ambito si operi, per avere risultati, occorre porsi dei semplici e piccoli obiettivi periodici.

Portarli a termine significa anzitutto determinare quanto una persona sia costante e determinata, e poi essere in grado di pianificare e portare a termine obiettivi più difficili.

L’onestà con sé stessi e la modestia sono fondamentali, nessuno deve dimostrare nulla agli altri.

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Perché gli imprenditori credono di avere il primato della qualità per i propri prodotti

Per un imprenditore rappresenta una fatica immane studiare un marchio, un brand, un prodotto, un servizio che sia di qualità.

Se poi si scopre che non si è riusciti a trasmettere al consumatore il concetto desiderato, il tutto diventa ancora più difficoltoso.

Un imprenditore è convinto che il proprio prodotto sia il migliore, l’unico ed innovativo ma poi la realtà che il mercato percepisce è diversa.

Per spiegare perché accade questo, si può partire da un punto di vista psicologico, tirando in ballo il marketing che non è altro che una scienza che studia il mercato, in particolare, la psicologia del mercato.

Le fasi del marketing

L’aspetto psicologico del marketing è costituito da fasi differenti: vi è la fase dell’esposizione di beni, prodotti e servizi, per passare poi ad una seconda fase, ovvero quella della recezione del prodotto da parte dei sensi del consumatore: le immagini vengono viste dagli occhi, ascoltate dall’udito, odorate dall’olfatto.

Invece, i sapori dalle pupille gustative, percepite dal tatto e dal contatto con la pelle.

Insomma, facciamo riferimento ai 5 sensi, che tutti conosciamo perfettamente. Quando parliamo di immagini, di sensi e di marketing è possibile pensare ad una pubblicità in radio, ad un profumo, un cibo ritenuto succulento, un vestito, una crema quando si fa riferimento alle sensazioni percepite dalla pelle.

Quindi un prodotto lo si compra, o meno, in relazione alle sensazioni che i nostri sensi ci rilasciano e quest’ultima fase si chiama interpretazione.

Questo significa che …

Se un imprenditore decide di commercializzare una maglia, e la produce in caldo e morbido cashmere, il suo intento è trasmettere al potenziale consumatore queste due caratteristiche.

Ma dato che si tratta di sensazioni “a pelle”, può riuscire nel suo intento solamente creando un video parlato, che ovviamente dovrà essere accattivante.

L’imprenditore convinto che l’acquirente debba comprare il proprio prodotto solo perché è in cashmere, punterà tutto su determinate “leve”, rappresentate dal senso del gusto e da quello dell’udito.

Peccato che queste leve funzionino solamente dopo che il cliente ha, nell’effettività delle cose, acquistato il prodotto.

Per riuscire nell’intento, l’ipotetico imprenditore dovrà far leva, invece, su altri due sensi che analizzati, non hanno molto in comune tra loro, ovvero la vista e l’udito, con i quali dovrà cercare di catturare l’attenzione del cliente e convincerlo all’acquisto.

In pratica …

Un altro esempio lampante è costituito dalla formazione in vendita la quale, per condurre il potenziale cliente all’acquisto, coinvolge tutti e cinque i sensi.

Nello specifico implica il coinvolgimento della vista, in quanto è possibile assistere ad un evento che prevede che un relatore salga sul palco, l’udito perché, qualora si voglia ricavare qualcosa dalla formazione in vendita, occorre prestare attenzione.

Un evento del genere prevede anche il ricorso al tatto, perché vi è contatto con altre persone, a all’olfatto, in quanto un evento potrebbe svolgersi in un ambiente chiuso e “viziato” con conseguenze non proprio positive.

Viene coinvolto inoltre anche il gusto perché, nella maggior parte dei casi, una manifestazione si tiene in un albergo che, per l’occasione, offre ai partecipanti un ricco buffet.

In sostanza è il prodotto che deve immettersi sul mercato per via della sua qualità, nonché dell’interpretazione positiva che i consumatori danno ad un determinato prodotto o servizio.

Nel particolare…

A “primeggiare” non è il prodotto migliore, ma il prodotto che viene percepito dal mercato nella maniera migliore. In questo senso si dice che il marketing non è una battaglia di prodotto, oppure di servizio, ma bensì una battaglia di percezione.

La domanda sorge spontanea: tutti gli imprenditori si interrogano su come riuscire in quest’ardua impresa.

Anzitutto bisogna individuare il giusto target di riferimento, che non è una cosa importante, ma essenziale: in questo senso non è possibile vendere dolci a chi possiede una percezione negativa di questo prodotto, come potrebbero averla ad esempio i diabetici.

In secondo luogo, all’interno di un target di riferimento vi sono differenti “segmenti” come ad esempio, nel caso dei dolci, potrebbe esserci un consumatore che ama le pietanze dolcissime ed un altro che invece vuole che la dolcezza sia appena accennata.

Il segreto è individuare una nicchia di mercato veramente interessata al prodotto, crescere e solidificarsi all’interno di quella nicchia rafforzando così il brand.

Una volta messo in moto questo meccanismo, il brand in automatico tenderà ad attrarre altre nicchie di mercato.

Chi usa questa tattica ?

Si tratta della strategia che, ad esempio, negli anni ‘70, adottò una delle più importanti multinazionali nella vendita del tabacco ovvero la Marlboro.

Quest’ultima, fu la prima a rivolgere il proprio prodotto alle donne, per poi essere seguita da tutti gli altri brand che commercializzavano sigarette.

Mentre tutti si rendevano conto dell’esistenza delle donne, la Marlboro intensificava la sua offerta puntando ancora di più sugli uomini diventando l’azienda che è oggi.

Riepilogando …

Tornando alla questione dei sensi possiamo dire che, dopo aver passato tutte fasi, il nostro cervello ha memorizzato colori, fotografie ed interpretazioni rispetto al prodotto pubblicizzato.

Solo durante la cosiddetta “conception experience” l’acquirente determina se, ciò che ci ricorda la memoria, è uguale alla realtà del prodotto una volta acquistato e “provato”.

L’esperienza dell’acquisto, la prova di un prodotto, può qualificare quest’ultimo sia in positivo che in negativo.

La memoria, l’interpretazione e l’esperienza nel giudizio di un prodotto è molto importante ed il posizionamento del brand lo è ugualmente.

Basti pensare al McDonald: nessuno lo apprezza, ma poi tutti ci mangiano perché magari i panini sono fatti con sostanze che creano dipendenza e lo stesso discorso va fatto per le sigarette.

Il segreto del successo sta proprio in questo: creare continuamente dipendenze e bisogni.

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Webinar Funnel – come e perché strutturarlo – 2° parte

I webinar automatici non presentano la necessità che il relatore sia presente, e comportano il vantaggio di funzionare in piena autonomia.

Nonostante ciò, il relatore dovrà preventivamente realizzarne uno, che può essere montato e quindi non per forza di cose eseguito in “presa diretta”.

Il relatore avrà pertanto la possibilità di effettuare il montaggio del video e quindi di tagliarlo a suo piacimento, modificarlo e così via dicendo aggiungendo una musica di sottofondo e quant’altro, rendendolo così più accattivante.

Solo successivamente il relatore potrà caricare i webinar sull’apposito software, e la registrazione rimarrà online ed alla portata di tutti.

Sarà il software stesso a ricordare agli utenti che si sono iscritti quando si svolgerà il webinar attraverso i cosiddetti “reminder” dell’evento che rammentano, con precisione, l’inizio dell’evento.

Il relatore ha la possibilità di decidere uno o più orari in cui rendere fruibile, agli utenti, il video preregistrato.

Inoltre …

Esiste un ulteriore distinzione tra Webinar Automatico ed Evergreen.

Quello automatico prevede un accesso con registrazione: all’orario scelto dall’utente verrà resa disponibile una nuova pagina web contenente il webinar preregistrato.

Si tratta sostanzialmente di un video incorporato all’interno della pagina. In genere la call to action, ovvero “l’invito all’azione”, è un bottone che si attiva una volta terminata la visualizzazione del video.

Non vi è quindi una chat a lato, il relatore può dire che è registrato ma è una questione di furbizia fare in modo che tale bottone compaia solo alla fine del video.

Facendo diversamente vi è il rischio che gli utenti clicchino sulla call to action, senza guardare prima i contenuti del video.

Il webinar evergreen, invece …

Si tratta di una simulazione di un live, tanto che chi si iscrive pensa di assistere ad un contenuto live per via della presenza di una chat che, con l’aiuto di un software, consente la registrazione di una sessione live di un webinar.

Allo stesso tempo è possibile registrare anche i commenti ed effettuare il replay di quella registrazione, che è “evergreen” in quanto sempre disponibile.

Diffuso già da un po’ di tempo negli Stati Uniti d’America, si tratta di un tipo di webinar che negli ultimi tempi sta davvero spopolando anche in Italia.

In questo caso all’orario scelto dall’utente verrà resa disponibile una nuova pagina web contenente il webinar, ed una chat sul lato che consentirà all’utente di interagire con gli altri e con il relatore durante il webinar. Viene garantita all’utente una risposta immediata, da parte del relatore o di un esperto nel settore, relativamente al tema trattato.

Quali sono i benefici ?

Tra i vantaggi del webinar vi è il fatto che il relatore non debba essere presente: è come se vi fosse una sorta di “clone” a fare formazione online al posto del relatore.

Anche l’utente ha un vantaggio enorme dal punto di vista della logistica, in quanto può formarsi senza per forza di cose effettuare scomodi spostamenti.  

Un ulteriore vantaggio è rappresentato, inoltre, dalla scelta dell’orario più comodo in cui prendere visione del webinar. Di contro vi è il rischio che gli utenti si accorgano che il webinar è preregistrato, e non in diretta come sembrerebbe in apparenza, e di non fare proprio una bella figura.

Ciò accade soprattutto se la CTA del webinar fa leva su trigger quali Scarcity ed Urgency.

Nello specifico:

Per quanto riguarda i principali software utilizzati per i webinar automatici, essi sono sostanzialmente costituiti da sei differenti tipologie: Easy, jam, Ignition, Ninja, Demio e GoTo.

Webinarjam è forse la migliore piattaforma per realizzare evergreen webinar, proprio perché al suo interno contiene evergreen webinar ed è quindi realizzata proprio con questo scopo.

Demio invece è un software che non presenta un costo molto elevato, lavora bene e ha moltissime funzionalità. L’unico svantaggio è rappresentato dal fatto che non viene tradotto il 100% delle pagine, quindi è possibile che rimanga qualche frase in inglese ma ciò non rappresenta un grosso problema. Demio presenta inoltre la funzionalità di inviare e-mail automatiche, senza l’aiuto di ulteriori software.

A questo punto bisogna sottolineare che esistono due differenti tipologie di Webinar Funnel, ovvero “l’High Ticket” ed il “Low Ticket”.

In pratica …

Con il termine High Ticket si fa riferimento ad un prodotto/servizio di prezzo elevato appartenente ad una fascia di prezzo superiore agli euro 500 come, ad esempio, lo può essere un servizio di consulenza.

Per quest’ultima tipologia di servizio si parte dai costi per campagne a pagamento, live, contenuti organici e per i webinar di diversa tipologia di cui si è parlato precedentemente.

Successivamente l’utente può effettuare la prenotazione di una sessione strategica via telefono, per poi compilare il survey di segmentazione che mette l’utente in una condizione di autorità.

In seguito, si passa alla sezione strategica che può avere una durata di sessanta minuti, oppure anche meno, avviene via telefono ed è durante quest’ultima che avviene la vendita del prodotto/servizio.

Essendo l’high ticket un prodotto costoso bisognerà sfociare nell’offline con una call telefonica che ha lo scopo di rassicurare ed accompagnare l’utente durante l’acquisto di un prodotto, poiché quest’ultimo difficilmente lo avrebbe acquistato sul web. Naturalmente con l’High Ticket, quando si acquisisce il primo cliente, vi è già un ritorno degli investimenti ma d’altra parte i costi sono molto elevati.  Il Low Ticket fa riferimento ad un prodotto appartenente ad una fascia di prezzo più bassa, solitamente sotto ai 500 euro, presenta costi molto più bassi. È difficile avere un immediato ritorno degli introiti, ed inizialmente si è in perdita.