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LinkedIn Engagement POD

Linkedin Engagement POD

La strategia per riuscire ad aumentare nell'immediato il tuo engagement su linkedIn

Fonte: lempod blog

In questo articolo ti spiegherò che cosa sono i LinkedIn Engagement POD e come entrarne a far parte, ma prima di arrivare al sodo, scommetto che ti sei trovato più volte in questa situazione:

Dopo aver visto come realizzare il vostro profilo e come creare contenuti vi sentite pronti per scrivere un post.

Avete un buon argomento, con ottimi spunti ed una fantastica immagine attrattiva da correlare, lo postate e, nonostante tutto, non ottenete risultati.

Viene da pensare che linkedin non funzioni, che sia saturo, in realtà è agli inizi e le sue possibilità sono quasi infinite.

Prendiamo ad esempio il mio profilo, su quale altro social potrei avere post con una portata di 46000 nonostante i miei “soli” 3000 follower?

Image for post

Image for post

Ottenere questo risultato non è stato difficile, ho analizzato vari profili conosciuti e, vedendo il loro risultati, mi sono posto una domanda: come hanno fatto queste persone ad ottenere tutto quel successo con i loro post?

 

Il dilemma dell’engagement su linkedIn

 

La prima risposta ovvia era: sono famosi offline, quindi sono seguiti da chi li conosce ed apprezza.

Ok, ma queste persone sono diventate famose offline perché sono state invitate ad eventi di vario genere, quindi siamo di nuovo alla domanda iniziale: come hanno fatto a farsi conoscere tanto da farsi invitare?

A questo punto, studiando i loro post e informandomi sull’argomento, ho scoperto in un blog sul web una semplice formula:

contenuto coinvolgente + engagement iniziale = successo

Bene, il contenuto coinvolgente lo avevo, mi mancava solo l’engagement.

Continuando le mie ricerche ho trovato i profili di persone sconosciute che avevano un engagement incredibile, studiando le loro strategie ne ho tratto i suggerimenti che vi ho già dato per la realizzazione del profilo e la struttura dei post.

 

La grande scoperta: i LinkedIn Engagement POD

Poi ho notato una cosa particolare: trovavo sempre gli stessi nomi tra i commenti nei post di queste persone.

Svolgendo una veloce indagine ho scoperto, così, l’esistenza dei LinkedIn Engagement POD, ovvero dei tool ideati da alcune persone appositamente per i social media. Cosa sono nello specifico?

Si tratta di gruppi chiusi di persone pronte a sostenersi a vicenda con un impegno reciproco: se fai parte di un LinkedIn Engagement POD devi commentare/mettere un like ai post delle altre persone iscritte e loro faranno lo stesso per te.

Come mai è necessario questo escamotage?

 

Come funziona l’algoritmo di linkedIn

Ecco come funziona Linkedin: se pubblichi ed ottieni poche visualizzazioni e pochi like non succede nulla, al contrario se una tua pubblicazione ottiene un engagement iniziale il tuo post verrà visto non più solo dai tuoi collegamenti di primo livello (ovvero i tuoi follower), ma anche da quelli di secondo e terzo, diventando virale.

Col passare del tempo e con l’aumento delle interazioni potrà essere visto anche dai collegamenti dei tuoi follower, aumentando la vitalità in maniera esponenziale.LinkedIn Engagement POD

linkedin engagement pod

Questo perché linkedin inizialmente mostra il contenuto ad un piccolo numero di persone, se queste interagiscono lo stesso viene mostrato a tutti i tuoi collegamenti di primo livello ed ai loro collegamenti (che per te sono di secondo o terzo), se a queste persone piacerà verrà visualizzato anche nella loro rete

linkedin engagement pod

POD automatici vs POD manuali?

Esistono due tipi di LinkedIn Engagement POD: manuali ed automatici, i primi sono gruppi, anche su WhatsApp, in cui le persone condividono il link al loro post e richiedono like o commenti, questo tipo non è molto efficace perché le persone possono non poter commentare subito e poi dimenticarsi l’impegno, i secondi sono estensioni del browser , chiunque ne sia membro commenterà automaticamente i tuoi post con delle frasi create in precedenza da te.

In parole povere ecco come funziona: siamo iscritti allo stesso POD, io inserisco il link ad un post, scrivo i commenti che voglio ricevere e i vostri profili, automaticamente, andranno a commentare il mio post, aumentando l’engagement.

Quali sono le regole per far parte del POD?

Non creare commenti che identifichino una presa di posizione troppo forte riguardo ad un argomento, in quanto non si conoscono le persone a cui verrà associato quel commento (es per un post politico non potete far commentare sono d’accordo con te), quindi non inserire neanche parolacce e frasi ambigue.

Inoltre bisogna fare attenzione a che messaggi si intendono usare, ovvero: non dovete essere banali, niente commenti come wow, grande, fantastico; evitate di commettere errori grammaticali, se non siete sicuri create una frase più semplice.

Ecco alcuni esempi di commenti, anche se sono semplici non sono banali e non suonano subito come falsi:

linkedin engagement pod

Ricordate che è comunque sempre possibile cancellare o modificare un commento fatto in automatico dal proprio profilo quando non si è d’accordo.

Algoritmo e riprova sociale

Perché bisogna utilizzare questo “strumento”?

Sicuramente sono utili ad attivare l’algoritmo di linkedin, ma anche a sviluppare riprova sociale, ma che cos’è la riprova sociale?

È una leva psicologica per la quale le persone tendono a ritenere maggiormente valide le scelte effettuate da un certo numero di altre persone, ovvero hanno visto 20 persone che desideravano una call con me ed hanno fatto richiesta anche loro.

Recensioni a profusione!

Ad esempio questo mio post scritto con le solite tecniche: dramma, analisi e soluzione, testo nascosto e see more, spazi bianchi, paragrafi brevi, call to action alla fine con richiesta di commento con mi interessa e promessa di una call in giornata, se possibile.

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52 commenti. Qui la riprova sociale ha funzionato: hanno commentato una trentina di persone reali (quindi 20 grazie al POD).

Tra l’altro durante la call ho richiesto a queste persone, se avessero ritenuto validi i contenuti dati loro da me, di scrivere una recensione su linkedin, seguendo un modello da me dato e da loro modificato. In cambio l’avrei fatta anche io a loro.

Come funzionava: all’inizio della call chiedevo alla persona di pormi una domanda a cui avrei dato una risposta, se questa l’avesse trovata soddisfacente, una buona soluzione al suo problema, avrei inviato una mail con modello di recensione ed invito al webinar.

Grazie a ciò ho ricevuto 12 recensioni che utilizzerò come riprova sociale in altri contenuti, per dimostrare che do valore reale ed effettivo aiuto.

Perché ho proposto una chiamata?

Porta le conversazioni offline

Il mio consiglio è quello di portare le discussioni al di fuori del mondo online, così da dare più consistenza alla semplice foto profilo, ad esempio proponendo una call, cercate di dedicare tempo alle persone che vi seguono.

Per far sì che non si creino problemi di prenotazioni multiple uno strumento utile è calendly, che vi permette di creare un calendario virtuale accessibile con un link tramite il quale le persone potranno prenotare una call con voi utilizzando la vostra agenda, sincronizzandosi automaticamente con google calendar.

Il mio obiettivo

Concludo dicendo che i migliori LinkedIn Engagement POD sono a numero chiuso ed è difficile riuscire ad entrarci, in Italia mediamente presentano tra i 30 e i 40 membri, che già è un numero sufficiente ad ottenere risultati come abbiamo visto prima.

Il mio obiettivo è quello di creare il POD italiano con più membri, mi piacerebbe raggiungere il numero di 200 utenti, per poi realizzare dei POD più piccoli divisi per tipologie di argomento (ad esempio: il POD per il marketing).

Se volete far parte della famiglia iscrivetevi anche voi al mio LinkedIn Engagement POD chiamato “LinkedIn Fight Club”:

>> Clicca su questo link per entrarne a far parte <<

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Come trovare una nicchia di mercato per il tuo business online nel 2020.

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Come trovare una nicchia di mercato per il tuo business online nel 2020.

Guida per trovare e possedere la propria nicchia

Trovare una nicchia di mercato per il tuo business online è sempre più difficile, soprattuto nel 2020.

Ma perché bisogna trovare una nicchia?

Semplice: per essere percepiti in maniera unica e differente dal vostro target di riferimento.

Ve lo vorrei spiegare meglio con un esempio:

se paragonassi un medico di base ad un cardiochirurgo, quale dei due, secondo voi è più difficile da reperire, è più pagato o è più considerato dallo stesso ordine dei medici?

Senza togliere nulla ai medici di base, sicuramente il secondo.

Questo perché il cardiochirurgo ha focalizzato i suoi studi su una singola disciplina, diventandone un esperto.

La cardiochirurgia è la sua montagna.

Un medico generalista invece ha più montagne, ma non ne possiede nessuna.

Questo è il motivo per la quale ti serve una nicchia.

Affinché il tuo target ti percepisca in modo unico, abbia più necessità del tuo aiuto e di conseguenza ti paghi di più.

Ma come si può trovare una nicchia nel 2020?

Ormai appena esce sul mercato un nuovo trend, è come se ci fosse una corsa ad accaparrarsi quel “titolo”!

Basti guardare nel settore del marketing:

Linkedin Expert
Tik Tok Marketer
Instagram Specialist
Facebook Advertiser
Growth Hacker

E così via…

Proprio per questo motivo, in questo video vi spiegherò dei concetti “Evergreen” che vi saranno utili indipendentemente dal momento in cui vi “affaccerete al mercato”.

Vi parlero del:
0:17 Il concetto di nicchia
1:30 I vantaggi
5:08 La formula
10:35 Google trend
13:40 AnswerThePublic
17:39 Riepilogo

Se questo video ti è piaciuto o se hai qualche dubbio, non dimenticarti di lasciare un commento in modo che possa risponderti direttamente.

Ci vediamo nei prossimi video.

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Business Online: da dove iniziare? Cosa devi sapere prima di partire con un business online nel 2020

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Business Online: da dove iniziare?

Cosa devi sapere prima di partire con un business online nel 2020

Come si avvia un Business Online? 
Da dove devo partire? 

Sono alcune fra le domande che mi vengono fatte tutti i giorni dai miei studenti. 

Nella maggior parte dei casi le persone danno priorità: 

 

  1. alla scelta della nicchia
  2. al canale social più efficace del 2020 (linkedin, facebook, ecc…)
  3. alla tipologia del contenuto
  4. alla qualità del contenuto (attrezzatura, ecc…) 
 

In realtà non è niente di tutto questo. O almeno lo è in parte. 

È infatti fondamentale partire da tre semplici ma estremamente importanti domande

  1. Perché
  2. Come
  3. Cosa 
 

Queste domande sono alla base di tutto. 

Non puoi ricavare un COME se non conosci un PERCHÈ e di conseguenza non puoi ricavare un COSA se non conosci un COME. 

In questo video analizzo in maniera molto dettagliata, il motivo per la quale è fondamentale porsi queste domande per avviare il proprio business online nel 2020. 

Se questo video ti è piaciuto o se hai qualche dubbio, non dimenticarti di lasciare un commento in modo che possa risponderti direttamente. 

Ci vediamo nei prossimi video.

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Come creare contenuti su linkedin nel 2020

Tutorial series 1

Come creare contenuti su linkedin nel 2020

Guida al linkedin marketing efficace

Come si possono creare contenuti efficaci per LinkedIn nel 2020?

LinkedIn, come ben sapete, è un social network professionale. 

Proprio per questo motivo, i contenuti che dovrete create dovranno essere strutturati in modo da attrarre le persone senza uscire troppo dall’ambito professionale. 

Questo non significa che non potete mettere una vostra foto, ma bensì il messaggio che dovete trasmettere attraverso i vostri contenuti, non deve divagare in ambiti troppo “personali”, come ad esempio la foto del cane o della grigliata in compagnia.

Ma la cosa più importante in assoluto è la strategia che sta dietro alla redazione di ogni singolo contenuto. 

Dovete sapere che negli ultimi anni ho dedicato veramente molto tempo alla crescita su linkedin e sono riuscito a scoprire come usarlo in modo veramente efficace. 

In questo primo video, dedicato all’ottimizzazione dei contenuti su linkedin vi presenterò 7 regole/strategie “distillate” da studi, test errori e successi che mi hanno permesso di portare portare il mio profilo da 0 a 300000 views in meno di 30 giorni. 

Le regole sono: 

  1. Leggibilità 
  2. Colpisci nella prima riga 
  3. Tagga altre persone 
  4. Commenta e prendi 
  5. Parla della tua vita 
  6. Non essere diretto nelle CTA 
  7. Fornisci valore

Se questo video ti è piaciuto o se hai qualche dubbio, non dimenticarti di lasciare un commento in modo che possa risponderti direttamente.

Ci vediamo nei prossimi video dedicati a questo social.

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NSFW marketing: il caso pornhub

In un mondo in cui si è già visto di tutto, le compagnie stanno cercando di portare i loro sforzi di marketing ad un nuovo livello, realizzando contenuti utili e/o divertenti, interagendo con il pubblico con l’obiettivo di aiutarlo e/o farlo divertire. 

Ora indovinate quale azienda produce contenuti coinvolgenti, a volte educativi e qualche volta anche divertenti, per una media di tempo di visualizzazione di sei minuti ?

Esatto, proprio Pornhub! Il numero di visitatori di questo sito si aggira, giornalmente, intorno a 100 milioni, ovvero più della popolazione di Australia, Polonia e Canada messe assieme e questo OGNI-SINGOLO-GIORNO.
Non si tratta solamente del fatto che le persone guardino i porno, esistono infiniti siti che presentano contenuto simile e sono tutti ugualmente gratuiti, non è nemmeno il migliore nelle classifiche (eh sì, esistono classifiche per i siti porno, lo specifico per tutti coloro che ora faranno finta di non saperlo).
Eppure è il sito con contenuti per adulti più visitato al mondo.

Come fanno? Marketing, è sempre questione di marketing.

Ecco il punto: anche se tutti (o quasi) guardano i porno (che lo ammettano o no), nessuno ne parla perchè è ancora un argomento Tabù, quindi i canali classici sono fuori questione; FB è in grado di bannarti per una foto in cui sembra si possano intravedere dei seni, figuriamoci per del porno!

Non si può nemmeno sfruttare il marketing sui social media: le persone non condivideranno immagini sessuali esplicite, non metteranno il like ad una guida step-by-step su come scegliere il video porno perfetto, né inizieranno discussioni su una pagina FB sull’ultimo video guardato, perché nessuno (o quasi) vuole far sapere ad amici e parenti che lui/lei guarda i porno.

Don Jon docet . ( per chi non lo avesse mai visto, si tratta di un film indipendente del 2013 e no, non è un porno, sorry)

Quindi come ovviare a tutti questi ostacoli ? 

A Pornhub sono riusciti a sviluppare una strategia marketing unica e, evidentemente, molto efficace, lavorando su due fronti: il primo è il tentativo di normalizzare il porno facendo passare il concetto che “tutti lo guardano” e, quindi, “è ok farlo”.

Il secondo punto su cui si sono concentrati è quello di creare contenuti sexy, ma mai NSFW (not safe for work, ovvero contenuti che non vorresti guardare quando non sei in condizioni di assoluta privacy) .

Non ci credete ? Ecco come fanno:

 Account social autentici, divertenti e facilmente riconoscibili

I canali social di Pornhub sono gestiti da Aria, una ragazza vera, arguta e che assolutamente non fa porno.

Il suo account Twitter è pieno di frasi divertenti e di meme, a volte legati al sesso a volte no, e spesso i suoi contenuti sono talmente coinvolgenti da farti immedesimare.

Aria cerca sempre di introdursi nelle discussioni che vanno per la maggiore sui social, evitando, comunque, quegli argomenti che potrebbero scatenare litigi e controversie di modo da mantenere l’atmosfera sui suoi canali serena.

Quel che traspare dai suoi messaggi e condivisioni è che si tratta di una vera e propria ragazza, carina, aperta di mente e divertente e ciò attira le persone sui suoi account, su cui lei cerca di costruire la consapevolezza e la reputazione del marchio Pornhub.

People are able to see me being silly on social media and are less inclined to think of us as strictly an adult entertainment platform. I like giving Pornhub a personality that many people can relate to.

Aria

Mentre Twitter è dedicato alle risate ed agli argomenti leggeri, l’approccio scelto da Aria per Instagram è leggermente più NSFW, essendo una piattaforma visiva, infatti, ha deciso di focalizzarsi su immagini Instagram-friendly di pornostar, oltre alla pubblicazione di immagini sue e di altri utenti (tutti rigorosamente vestiti, sorry) con l’ashtag #phworthy , che non è ancora diventato virale, ma ne ha tutte le potenzialità.

Su YouTube, invece, essendo una piattaforma strettamente “safe-for-work”, Pornhub ha realizzato le serie “Cronache di Aria” e “Pyft” , in cui la ragazza incontra diverse pornostar e le intervista. Entrambe sono il risultato della popolarità degli account sulle altre piattaforme e della curiosità dei followers di saperne di più su Aria e sulle persone con cui lavora.

Ora come ora il canale Twitter di Pornhub conta più di 1.7 milioni di followers, quello su Instagram 8 milioni e quello su Youtube 523mila, senza contare tutti gli utenti che regolarmente li visitano senza osarli seguire ufficialmente!

Campagne marketing di cui non puoi non parlare

Le campagne di Pornhub sono diventate incredibilmente popolari nonostante lo scarso desiderio delle persone di parlare di porno. Sono riusciti a finire su Discover, Vice, il Washington Post…per non parlare delle discussioni sui social e personali, ma come sono riusciti a rendere il porno adatto alla condivisione ?

Con contenuto ridicolo

Un giorno si sono riuniti ed hanno deciso di creare qualcosa di ridicolo, cosa ne è uscito fuori? Il porno nello spazio! Sì, nel caso ve lo foste persi nel 2015 Pornhub ha lanciato una raccolta fondi per realizzare un film porno nello spazio, l’hanno chiamato SEXPLORATION. Semplice, ma va dritto al punto. Sono riusciti a raccogliere 236,086$ sui 3,400,00$ “necessari”, incredibile,vero ? Come potete immaginare i media si sono subito interessati e la consapevolezza del marchio ha subito un notevole incremento. 

Poco importa che nessuno sia stato mandato nello spazio per girare un porno.

Con contenuto “sociale”

Dato che la discussione su quanto il porno sia un bene o un male per la società è sempre aperta, Pornhub ha voluto spostare l’ago della bilancia sul “bene” cercando di entrare e coinvolgere le persone nel sociale.

Un esempio è la più recente campagna del 2019, ovvero “il porno più sudicio di sempre” (in ing. : “Dirtiest Porn Ever”). Nel video una coppia di ragazzi fa sesso in una spiaggia piena di rifiuti mentre un gruppo di uomini, che indossano delle divise di Pornhub, ripulisce il bagnasciuga. Per ogni visualizzazione di questo film Pornhub si impegna a fare una donazione alla Ocean Polymers, una organizzazione no-profit che si pone l’obiettivo di raccogliere e riciclare la plastica dai mari. 

We’re dirty here at Pornhub, but that doesn’t mean our beaches need to be.

Corey Price, vice president of Pornhub.

In precedenza Pornhub aveva lanciato una campagna chiamata “Pornhub Gives America Wood” (lett: Pornhub dona alberi all’America): ogni 100 video visti della categoria “Big Dick” (suppongo non ci sia bisogno di tradurre questo), infatti, Pornhub piantava un albero. Ecco il risultato: 

Prima ancora era stata la volta di una campagna davvero particolare: avrebbero fatto donazioni alle associazioni no-profit Operation Honey Bee e The Center for Honeybee Research per ogni video visualizzato nel loro canale “Beesexual”, in cui è possibile trovare brevi filmati di api che si accoppiano (wtf ??) doppiate da famose pornostar.

Senza contare il fatto che Pornhub dona regolarmente per la salvezza di panda e balene, incoraggiando le persone a fare “porno in stile panda”.

Comunque la natura non è l’unica causa che PH ha deciso di supportare: ad Ottobre si sono schierati a fianco della ricerca contro il cancro al seno, con una donazione per ogni video di una categoria incentrata sul seno visto, il claim è “save the boobs!”(per i not-porn-addicted: “salviamo le tette!”), mentre a Novembre si sono uniti al team di Movember promettendo di raddoppiare ogni dollaro da loro raccolto, fino a 50,000$. 

Il sito ha anche distribuito borse di studio a ragazzi che vogliono seguire un percorso di studi scientifico, alle donne impegnate nella ricerca in ambito STEM (science, technology, engineering, and mathematics) ed ha donato per porre fine ai casi di violenza domestica.

Tutto ciò fa parte di“Pornhub cares”, un programma per rendere il mondo un posto migliore, alzare la reputazione del sito e mantenere viva l’attenzione dei media.

I dati che interessano a tutti

Mentre le persone sono restie a condividere le loro preferenze sessuali, allo stesso tempo possono dirsi interessate nello scoprire quelle altrui, se non altro anche solo per capire se “sono loro quelli strani” o se sono come tutti gli altri.  Ed ecco che Pornhub soddisfa questo desiderio pubblicando periodicamente i dati di visualizzazione del loro sito per svelare quel che le persone guardano, quanto a lungo, dove, quando, ecc … 

Hanno anche pubblicato statistiche riguardanti l’influenza che determinati eventi a livello globale, come disastri naturali, finali di campionato, vacanze, il rilascio di Pokemon Go … , hanno sul pubblico del porno online. 

Tutti questi dati rappresentano qualcosa di interessante e/o divertente di cui parlare e su cui discutere, conversare su questi argomenti non fa necessariamente di te un fruitore dei film porno e, allo stesso tempo, aiuta ad eliminare alcuni dei Tabù ad esso collegati.

Ilarità e marketing

Anche se il tuo sito è incentrato sul sesso e sulla diffusione gratuita di video pieni di donne nude, è l’humor quel che attira di più le persone, per cui gli annunci di Pornhub sono sempre divertenti.

Il marketing degli influencer

Anche il mondo del porno sente il bisogno degli influencer, così Pornhub, a seguito di alcune ricerche, ha notato come molte delle persone che avevano interagito con i suoi canali social erano anche appassionate di rap. Ha, perciò, scelto il rapper Waka Flocka Flame, che ha annunciato una nuova traccia di Floka con un video musicale NSFW realizzato da Pornhub (descritto inizialmente come video porno, la cosa si è poi rivelata un scherzo essendo il primo di Aprile).

Da allora sono comparsi i Pornhub Records, che, per ora, non hanno registrato granché, ma sono comunque stati l’oggetto di dozzine di pubblicazioni da parte dei media, come il giornale Rolling Stone che ha dedicato loro l’articolo “Pornhub Launches Record Label  ” .

Il sito ha poi annunciato il lancio di un contest per la realizzazione di un inno di Pornhub, la giuria include il rapper T-Pain, il principale produttore hip hop  Scott Storch e l’editore musicale Dan Ozzi. Come parte del loro premio i vincitori, Jordan Royale e Mihannah Zhangwill, hanno ricevuto un assegno di 5000$ ciascuno per la realizzazione di un loro video musicale che si sono visti pubblicare su Pornhub con 50000 visualizzazioni garantite.

In conclusione ? Non importa quale sia il tuo prodotto, realizzare una buona strategia di marketing dipende solo da te e dalla tua inventiva.

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Annunci con immagini o video?

Una delle prime cose che molti esaminano è la questione se gli annunci con immagini fisse vengono pubblicati così come gli annunci video. Come mai? Perché è senza dubbio più facile e veloce creare annunci con immagini su Facebook rispetto ad annunci video.

È possibile, infatti, creare un intero annuncio illustrato in pochi minuti, mentre  le inserzioni video richiedono pianificazione, riprese e modifiche e quindi l’esercizio effettivo del posizionamento dell’annuncio, a meno che non si utilizzi il generatore di annunci di Vedia, che consente di creare video in pochi secondi .

Per questo motivo, gran parte degli inserzionisti di Facebook si affida agli annunci illustrati. È comprensibile voler risparmiare tempo, ma le inserzioni con immagini funzionano esattamente come quelle video? La risposta breve è no, non lo fanno.

Il video è in aumento: Secondo Wordstream , il 45% delle persone guarda più di un’ora di video su Facebook o YouTube a settimana. Man mano che diventiamo sempre più una società che consuma filmati, il divario in termini di coinvolgimento e ROI sugli annunci basati su video rispetto agli annunci con immagini fisse aumenterà ulteriormente.

I video consentono di diffondere molte più informazioni rispetto agli annunci con immagini fisse

Se pubblichi, infatti, un annuncio con immagini, nel tentativo di inserire tutte le informazioni che intendi comunicare rischi di perdere l’interesse del pubblico,con un annuncio video, invece, è decisamente più facile trasmettere molti dati a cui i potenziali clienti presteranno più facilmente attenzione: puoi dir loro tutte le cose che devono conoscere per prendere una decisione d’acquisto consapevole.

Ad esempio, qual è la tua proposta di valore, i risultati che altri hanno avuto usando il tuo prodotto / servizio, qual è il prezzo del tuo prodotto / servizio, come possono iscriversi / acquistare la tua offerta, ecc.

È molto più efficace includere questo tipo di informazioni negli annunci video di Facebook piuttosto che sperare che i potenziali clienti impieghino il tempo a leggere tutte quelle informazioni nella copia di un annuncio illustrato.

Gli annunci video ottengono maggiore coinvolgimento

Siamo sicuri che questo non ti sorprenderà, ma è vero e vale la pena sottolinearlo: gli annunci video vengono notati dai potenziali clienti più di quelli con immagini fisse.

Quando i tuoi possibili clienti scorrono lungo la loro bacheca di Facebook, hai molta concorrenza e il movimento dei video ti dà un vantaggio per attirare la loro attenzione e farli fermare; inoltre quando si soffermano sul tuo annuncio, questo ha un impatto maggiore, tale effetto aumenta la consapevolezza del tuo marchio e li induce ad interagire con l’inserzione.

Le immagini fisse non sono altrettanto efficaci.

Annunci video per costruire fiducia

Le persone vogliono comprare cose da marchi che conoscono, apprezzano e di cui si fidano. Per questo motivo i marchi di successo usano le loro campagne per informare il loro pubblico su ciò che fanno, mostrare la loro personalità unica, i vantaggi del loro prodotto e l’esperienza del loro marchio.

Il video è un veicolo esponenzialmente migliore per farlo rispetto agli annunci di immagini fisse: ti consente di creare connessioni più autentiche in un periodo di tempo molto più breve.

Gli annunci video ti consentono di affermarti come leader di pensiero

Le persone vogliono fare affari con marchi che, oltre ad essere conosciuti ed apprezzati, vengono anche visti come leader di pensiero nel loro ambito.

Il motivo per cui il video è un veicolo nettamente migliore per raggiungere questo obiettivo è perché, piuttosto che raccontare a un potenziale cliente quanto sei grande, puoi mostrarlo.

Ad esempio: usa il tuo annuncio video per spiegare ai tuoi potenziali clienti come risolvere un problema che probabilmente stanno affrontando, questo è un ottimo modo per costruire un buon rapporto e convincere i potenziali clienti a fare affari con te.

Il video può aiutarti a distinguerti dalla concorrenza

Indipendentemente dal settore in cui ti trovi, è probabile che tu sia in forte concorrenza con altri marchi che si contendono gli stessi clienti, quindi una delle informazioni chiave che questi ultimi vogliono conoscere è ciò che ti distingue dagli “altri”.

Creando annunci video di alta qualità, farai spiccare in modo significativo il tuo marchio tra quelli dei tuoi concorrenti, che, con ogni probabilità, avranno preferito gli annunci con immagini perché più veloci e facili da realizzare.

Vai avanti ora o resta indietro nel lungo periodo

Come accennato, le persone consumano sempre più contenuti video ogni giorno. Sfruttare questa tendenza in crescita e prima che il resto della concorrenza inizi a concentrarsi sul marketing video è la chiave per far crescere il tuo marchio, prendere le distanze dalla concorrenza e affermarti come leader di pensiero nel tuo settore.

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Parliamo di Trust: Che cos’è

Parlare del Trust online, ovvero della credibilità che si acquisisce sul web, è un argomento “caldo” al giorno d’oggi, e che quindi fa molto discutere.

Essa è fondamentale ma occorre comprendere a fondo quali siano le tipologie di Trust esistenti, a che cosa serve esattamente e come la si crea.

Come tutti avrete notato al giorno d’oggi le persone sono occupate a portare avanti il proprio “personal brand”, ovvero il proprio marchio di fabbrica, perché hanno capito che in generale i brand, i marchi e le aziende stanno lentamente perdendo terreno sul mercato.

Perché questa scelta ?

Si cerca di portare avanti la propria individualità perché si è capito come la relazione ed il valore di una persona, a differenza di quello che riesce a trasmettere un brand oppure un’azienda, è molto più forte quantomeno nel mondo attuale.

Chiaramente le aziende ed i brand per anni hanno mantenuto questa tipologia di monopolio e di percezione di autorità, adesso ci si può accorgere solamente aprendo la bacheca di Facebook ed Instagram che si sta spingendo molto in personal brand.

Questi social pullulano di guru che si ergono a consulenti, ed erogatori di servizi formativi quali soprattutto corsi di formazione e rimedi sicuri per accrescere la propria autorità.

Vi è stato pertanto questo cambiamento nel mondo ma cos’è, esattamente, che fa la differenza tra una persona che è un totale sconosciuto ed un’altra che invece ha successo? Ma soprattutto come fa quest’ultima ad arrivare in vetta?

La differenza è semplice:

e sta nell’esistenza di due diverse tipologie di Trust: la prima è una trust generata da una conseguenza di un susseguirsi di azioni continue, e prodotta quindi dalla costanza e dalla perseveranza.

Un esempio è dato dalla pubblicazione quotidiana di video e contenuti per il web, ma la cosa importante è che questi contenuti siano rivolti ad una nicchia ben precisa.

Naturalmente questa viene individuata a seguito di ricerche ed analisi, e non bisogna scegliere a caso il proprio target di riferimento poiché così facendo si rischia di fallire del tutto.

In questo caso si parla della cosiddetta “Trust Organic”.

Esistono “altre trust” ?

Per quanto concerne l’altra tipologia di Trust, invece, è data dal “Paid” e pertanto dal pagamento.

In quest’ultimo caso i guru riescono a diventare dei top leader nel loro settore nel giro di sei mesi, ed è la fetta di mercato più ampia in quanto è molto più diffusa questa tipologia di Trust.

Lo svantaggio di questo particolare modello di Trust è che il successo di questi guru è abbastanza passeggero: essi diventano dei top leader in breve tempo, ma altrettanto velocemente riescono a perdere quel primato conquistato così facilmente. Anche in quest’ultimo caso la condivisione dei contenuti è giornaliera e costante ma, a differenza della Trust organica, in questa tipologia di Trust i contenuti sono supportati dalle campagne a pagamento.

Analizzando nello specifico l’una e l’altra tipologia di trust possiamo trovare, per entrambe, diversi vantaggi e svantaggi. Per quanto concerne la Trust Organica uno dei vantaggi che essa comporta è il suo essere a costo zero.

Come è possibile ?

La Trust Organica è davvero molto economica in tal senso, in quanto è necessaria solamente una connessione internet ed un’attrezzatura di base per effettuare i video/post come il computer e lo smartphone che sono ampiamente sufficienti.

L’unico costo che essa comporta è la dedizione ed il tempo impiegato, in quanto qualora si decida di dedicare il proprio tempo alla pubblicazione giornaliera, settimanale o mensile dei suddetti contenuti occorre onorare questo intento al fine di raggiungere il proprio obiettivo. Solitamente si parla di due oppure tre contenuti a settimana, oppure un contenuto al giorno, in quanto la pubblicazione di un contenuto al mese è davvero troppo poco.

Un ulteriore vantaggio della Trust Organica è il fatto che si agisce nell’ombra poiché prima di proporre un prodotto si devono imparare le tecniche giuste di vendita, senza lanciarsi subito sul mercato con la presunzione di farcela.

Occorre prima acquisire esperienza e competenze, e si è sicuri che si otterranno comunque dei buoni risultati senza per forza avere una schiera di followers ad idolatrare il personaggio di turno.

Per esempio …

Sponsorizzare i propri contenuti quando non si è conosciuti dal pubblico può rappresentare uno svantaggio, in quanto il pubblico destinatario degli stessi è molto bravo a puntare facilmente il dito giudicando male il creatore dei contenuti.

Vi è un’ignoranza tale che la maggior parte delle persone non riesce a distinguere contenuti di valore, da quelli creati ad hoc solo per aumentare le vendite senza che dietro vi sia una minima formazione.

Vi è il rischio quindi che essi facciano di tutta l’erba un fascio, associando il guru competente a coloro i quali svolgono quest’attività solo per fare soldi, senza avere la minima consapevolezza di quello che fanno e senza neanche una formazione concreta.

Tra gli svantaggi della Trust Organica vi è il fatto che, per avere successo, ci si mette davvero molto tempo.

Si parla di un arco temporale annuale, durante il quale l’impegno deve essere costante e quotidiano.

Quanto alla “Trust Paid” possiamo affermare come, sponsorizzare i propri contenuti con una campagna pubblicitaria realizzata ad hoc in maniera eccellente, possa far crescere i propri numeri in termini di seguaci.

Ciò lo si può fare in relazione alla propria capacità di spesa, ma i post devono essere originali e di qualità.

Pertanto, i contenuti raggiungono il proprio target in modo abbastanza veloce ma, di contro, è necessaria una spesa non indifferente per raggiungere risultati notevoli in così poco tempo.

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Trust: Come e perché funziona

La Trust online, ovvero la credibilità che si acquisisce sul web, presenta uno svantaggio non indifferente poiché in molti sono soliti acquisirla pagando lautamente professionisti dell’Advertising in grado di realizzare campagne pubblicitarie realizzate ad hoc.

Fruendo di questo canale pubblicitario è possibile che il guru di turno raggiunga, in un lasso di tempo molto breve, un picco di ascolti, raggiungendo una fetta di pubblico consistente.

I contenuti diffusi dal guru, in questo caso, diventano per chi li guarda ed ascolta, una sorta di Bibbia da seguire, soprattutto per tutti coloro i quali non avevano mai sentito parlare di niente di simile.

Il problema è che una volta che si smettono di pagare lautamente le inserzioni pubblicitarie, cessa, oppure diminuisce, anche il successo riscosso dal guru in questione.

La conseguenza ?

A questo punto il guru in questione torna nell’oblio da cui proviene oppure, in quel lasso di tempo così breve, è stato talmente bravo da riuscire a creare fiducia in chi l’ha ascoltato dedicandogli la propria attenzione.

Questi ultimi sono i cosiddetti True Fan, ovvero coloro i quali sono interessati a seguire i contenuti del guru anche in seguito alla sua decadenza sul web.

Diversamente, il guru è destinato a scomparire nel corso del tempo e questo è successo a diversi personaggi i quali riuscivano bene in quello che facevano, portando ad un evento anche più di mille persone.

Tutto ciò è reso possibile in quanto il mercato, insieme ai suoi strumenti, è in continua evoluzione: ci sarà sempre un guru più aggiornato disposto a spendere più denaro, utilizzando strategie più avanzate magari prendendo spunto anche dai guru statunitensi.

Come distinguersi ?

Il segreto vero del successo in questo ambito non è creare i contenuti più originali, bensì prendere spunto e tradurre al meglio i contenuti dei guru d’oltreoceano i quali ne sanno molto più in questo settore.

La Trust Paid è molto vantaggiosa poiché si possono realizzare campagne mirate alla “conquista” di un particolare target di riferimento, cosa che non può accadere con la Trust Organic la quale viene effettuata senza questa analisi così particolare e personalizzata con il rischio di non raggiungere il risultato desiderato.

Ad esempio, si può mirare a “colpire” un determinato visitatore del proprio sito web invitandolo a registrarsi alla newsletter e, per questo, si realizza una campagna pubblicitaria dedicata visibile solo a quest’ultimo.

Una campagna a pagamento che porta ad esempio ad una live con link finale che presenta una “call to action”, che comporta la registrazione degli utenti, può indurre a raggiungere il tasso di conversione ogni cinque registrazioni.

La stessa cosa può accadere per quanto riguarda la Trust Organic dove si è a conoscenza del tasso di conversione, ma non si sa di preciso quanti utenti abbiano visto quel determinato contenuto. Non si conosce pertanto la percentuale iniziale, cosa che invece succede utilizzando la campagna a pagamento che rende noto quanti click ha avuto il link alla fine del contenuto.

La Trust, esattamente, a cosa serve?

Se mettessimo per un momento da parte il web, e ci concentrassimo sull’offline, potremmo constatare come un individuo che ha credibilità (che viene ad esempio introdotta da una persona fidata), ha anche maggiore possibilità di vendere il proprio prodotto al potenziale cliente.

Ciò avviene perché questo individuo non è esattamente una persona di fiducia, ma è come se lo fosse.

Ad esempio, se un’azienda di cui non conosciamo il nome proponesse ad un potenziale cliente alcuni prodotti di Sky, probabilmente quest’ultimo non li acquisterebbe in quanto non conosce l’azienda che offre questo servizio.

Da ciò si evince che il brand contribuisce a creare credibilità, così come la creano anche le referenze.

Nel mondo dell’offline queste ultime sono importantissime come quando un amico consiglia l’acquisto di un determinato prodotto, perché lo ha già acquistato e provato lui in precedenza, e pertanto quell’acquisto viene considerato “sicuro”.

Ma su internet ?

Nel mondo dell’online la Trust viene creata dal valore che il pubblico attribuisce a quella persona, dalla percezione dei valori etici e morali di quest’ultima.

Alla creazione della Trust online contribuisce anche l’organizzazione di un evento che consenta al guru ed ai suoi followers di incontrarsi, così che questi capiscano che tipo di persona sia il guru e come quest’ultimo sia disposto a “metterci la faccia”.

Oggi ad avere successo è chi punta all’attuazione della Trust Paid, ovvero alla creazione della Trust mediante il pagamento delle apposite campagne pubblicitarie.

Essa è la più premiata in quanto si tratta di uno strumento che può permettersi di coinvolgere un numero maggiore di persone e, così facendo, si hanno più possibilità di raggiungere persone in grado di percepire il valore di colui che offre il servizio/prodotto.

La Trust Organic invece, soprattutto oggi e su determinate categorie, è consigliabile solo qualora si voglia incuriosire chi già è a conoscenza di cosa si offre e delle caratteristiche della propria attività, ma ciò che è certo è che la Trust Organic non è premiante come la Trust Paid.

Ad esempio, anche Facebook non funziona più se non si pagano le campagne pubblicitarie, così come accade per molti altri canali social. La Trust serve a vendere: come nell’offline, accade così anche nell’ambito online. La differenza è che nell’offline le persone già famose quel successo non lo “pagano” mensilmente ma, una volta acquisito, lo si tiene a vita.

Ma nel mondo del web bisogna essere bravi a mantenerlo a vita perché finché ci si serve delle campagne pubblicitarie allora va tutto bene, ma quando si smette la concorrenza è davvero molto spietata.

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Guru e personaggi del marketing online

Oggi voglio approfondire un argomento che abbiamo già toccato in precedenza, ovvero il fenomeno, molto diffuso in rete e a cui sicuramente avrete assistito tra una stories su Instagram ed un post su Facebook, dell’esistenza dei così detti “guru”.

Sappiamo che Internet è una vera e propria miniera di sorprese ed è possibile, navigando tra le sue pagine, trovarvi veramente di tutto.

Se si ha, infatti, la necessità di acquistare una qualsiasi tipologia di bene materiale, oppure di servizio, Internet dà la possibilità al consumatore di effettuare la propria scelta tra un’ampia gamma di prodotti e di fornitori/rivenditori.

Volete mettere la comodità di scegliere quello di cui si ha bisogno, direttamente da casa e premendo semplicemente un bottone?

Le potenzialità della rete

Internet, quindi, è ormai diventato una sorta di “gallina dalle uova d’oro” e ci sono sempre più persone pronte a sfruttarla.

Oramai, infatti, le homepages dei social network pullulano di personaggi e guru specializzati nella vendita e/o sponsorizzazione di determinati beni e servizi.

Vediamo insieme come distinguere i veri esperi del settore dai personaggi e dai guru del marketing online.

Personaggi e guru del marketing online: chi sono

Su internet è possibile trovare qualsiasi tipologia di figura volta a vendere un determinato prodotto, oppure insegnare uno specifico mestiere.

Tra di essi spiccano i cosiddetti “guru del marketing online e delle vendite”, si tratta perlopiù di coach del benessere, life coach, personal shopper, consulenti, formatori e tutor che promuovono corsi di diverso genere.

Queste figure non fanno altro che elargire presunte strategie efficaci per:

  • diventare famoso,
  • diventare un ottimo imprenditore,
  • fare soldi tramite Facebook.

I suggerimenti

Ad esempio oggi molti di questi personaggi propongono di guadagnare mediante l’utilizzo di Amazon FBA, ovvero il servizio messo a disposizione dal colosso mondiale delle vendite, secondo cui il venditore spedisce ad Amazon, che immagazzina il prodotto e lo invia qualora vengano registrati degli ordini.

Molti guru del marketing online, inoltre, dichiarano che è possibile aumentare le proprie vendite utilizzando Amazon Alexa, ovvero un dispositivo di assistenza vocale.

Voi avreste mai pensato che, dietro una strategia di logistica tale, si potessero nascondere delle particolari strategie per aumentare le vendite? No? Bene, non solo c’è chi ci ha pensato, ma anche chi l’ha trasformato in un business!

Online si trovano, infatti, guru che si ergono a formatori, proponendo corsi di formazione per diventare, ad esempio, “Network Marketing Director”. Ma è davvero oro tutto quello che luccica?

Guru delle vendite: conseguenze dell’avvento di questa “professione”

Non sempre, però, quando si segue uno di questi corsi, messi a disposizione da tali personaggi e guru, si ottengono degli esiti apprezzabili, in quanto le figure che li tengono, in realtà, non sono né esperte né competenti in materia.

Il risultato è che chi li segue vede tradite le proprie aspettative, alimentate da sponsorizzazioni e video realizzati ad hoc, che vengono deluse da una realtà poco efficace e decisamente povera.

La diretta conseguenza di ciò è che le persone tendono, a quel punto, a fare di un’ erba un fascio, finendo con il considerare negativamente l’intera categoria di professionisti.

Questo succede perché consulenti, che vantano anni ed anni di vera esperienza alle spalle, vengono accomunati ai guru ed ai personaggi del web, che hanno semplicemente creato contenuti, sponsorizzandoli quotidianamente su Facebook ed Instagram attraverso un certo numero di live e di video.

Così si crea una personalità

Con questi contenuti che, quotidianamente, vengono messi a disposizione di una fetta molto ampia di pubblico, il guru riesce a creare sulla propria persona un vero e proprio personaggio da seguire e copiare.

Purtroppo questi guru riescono a raggiungere effettivamente una porzione di pubblico molto ampia, riuscendo, così, a procacciarsi migliaia di followers, rendendosi, in questo modo, credibili anche solo per il numeroso seguito che possono vantare.

I clienti, quindi, se si recano da un consulente dopo aver visto le proposte di questi guru, è normale che rimangano in qualche modo dubbiosi delle sue strategie che, quasi sicuramente, divergeranno totalmente da quelle del suddetto personaggio.

Quali sono le conseguenze ?

Questa discrepanza, parziale o totale che sia, fa in modo che il cliente si ponga determinate domande, ad esempio: “come potrebbero essere sbagliate le teorie del guru, visto che ha tanti follower?”.

Si viene, quindi, a creare una sorta di diffidenza nei confronti dei veri e propri professionisti, che viene esasperata fino al punto che i potenziali clienti finiscono con il dare per scontato che tutto quel che viene detto dal guru corrisponde a verità.

A causa della loro inesperienza e della noncuranza nei confronti dei danni che possono apportare con il loro atteggiamento, i guru finiscono con il creare delle vere e proprie “credenze popolari”, che i potenziali clienti finiscono con il considerare veritiere per via del numeroso seguito di follower che sembra dar credito ad ogni notizia che essi diffondono.

Personaggi su Internet VS Professionisti: qual è la reale base del successo

L’avvento dei social ha fatto sì che una persona che si “improvvisa” professionista valga in una misura maggiore rispetto ad una persona competente che ha studiato per raggiungere un determinato livello ed una specifica posizione.

Occorre pertanto dare il giusto valore alle competenze individuali di ciascuno.

Il successo di una qualsiasi tipologia di business è fatto di assimilazione, esperienza, competenza, lavoro, studio di settore, indagini di mercato, individuazione di un target di riferimento e progettazione di un prodotto valido creato ad hoc.

Non è sufficiente inoltre una campagna pubblicitaria accattivante, ma è essenziale avere tra le mani un prodotto concreto e di qualità.

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Digital Marketing: guru, fuffa e credenze

Oggi voglio analizzare con voi qualcosa che riguarda l’universo di internet e dei social network, in particolare i guru di internet ed i miti e le credenze che si generano intorno ad essi.

L’avvento della rete ha portato con sé numerosi benefici, primo tra tutti quello d’aver accorciato le distanze: è sempre più facile contattare le persone, effettuate acquisti, trovare lavoro, sviluppare business e svolgere infinite diverse attività senza muoversi di casa, in altre parole ha reso accessibile l’inaccessibile.

Ovviamente, però, è da valutare anche l’altra faccia di questa medaglia, che non è altrettanto brillante.

Pro e contro

In rete, infatti, spesso e volentieri si possono trovare informazioni e notizie false ( parzialmente o interamente ) e chi le legge si trova costretto a fare svariati controlli incrociati per verificarne la veridicità, oppure decide di fidarsi ciecamente arrivando, così, a convincersi della veridicità della falsità.

Questa situazione è particolarmente sentita sui social network, in cui è possibile trovare diversi “personaggi del web” che, grazie a carisma e a contenuti accattivanti, riescono a riscuotere un enorme successo e ad ottenere diversi followers.
Tanto più cresce la loro fama, tanto più le loro affermazioni vengono considerate veritiere a priori.

Come fare, quindi, a distinguere la verità dalla bugia?

Social Network: non è tutto oro quello che circola in rete

È risaputo come su Internet non solo sia possibile, ma sia anche facile imbattersi in situazioni di dubbia correttezza.

Basti anche solo pensare alle chat gratuite, ad esempio, in cui è molto facile spacciarsi per qualcun altro, con la possibilità di diffondere informazioni false a chiunque stia dall’altra parte dello schermo, riuscendo sempre a rimanere nell’anonimato grazie a credenziali false e a foto profilo raccattate dalla rete.

Lo stesso discorso vale per le cosiddette “bufale“, ovvero notizie create ad hoc per assicurarsi qualche click in più e, con essi, alti guadagni grazie agli sponsor.

Non vi sorprenderà sapere che, spesso e volentieri, queste “fake news” tendono a portare titoli scioccanti, “acchiappa click“, come, ad esempio, la falsa notizia della morte di Pippo Baudo, che è circolata un infinito numero di volte costringendo il poveretto a fare continuamente gli scongiuri. E’ stata diffusa in talmente tante occasioni che, quando effettivamente verrà a mancare, nessuno ci crederà più.

Che cosa comporta ?

Dato che quasi nessuno si preoccupa di verificare se le notizie lette siano vere o false, anzi, spesso le persone le condividono a scatola chiusa, dopo aver anche solo letto il titolo, viene automatico chiedersi se la tecnologia ci abbia lobotomizzati a tal punto da renderci totalmente incapaci di pensare con la nostra testa e di elaborare una nostra opinione.

A chi prova questo timore posso assicurare che le persone incapaci di valutare e verificare la veridicità di una notizia prima di diffonderla sono sempre esistite, la rete ha solo dato loro maggior risalto, al pari di un megafono.

Guru delle vendite online: valutate quando è il caso di credere a quello che dicono

È proprio vero che Internet dà la possibilità a tutti di esprimere la propria personalità, il proprio modo di essere e la propria opinione senza nessuna discriminazione.

Si tratta, però, di un’arma a doppio taglio, in quanto gli effetti generati da una determinata informazione non dipendono solo dal dato stesso, ma anche da come questo è stato diffuso, da come è stato sfruttato il mezzo scelto per la diffusione, ma, soprattutto, da chi ne è l’artefice.

In tal senso si nota subito una differenza abissale tra i vari personaggi del web e tra come vengono diffuse, da essi, le notizie, alle volte anche le stesse, con quali mezzi e con quali toni. Le varie figure emergenti, infatti, spesso si considerano/vengono considerati, addirittura, dei life coach o dei guru e, come tali, vengono creduti senza riserva, qualsiasi cosa dicano.

Se, ad esempio, un guru delle vendite online sostiene che, al fine di ottenere più followers, sia necessario pubblicare contenuti tutti i giorni, a qualsiasi ora del giorno, chi lo segue pensa in automatico che sia effettivamente così, quando, invece, occorre documentarsi bene per arrivare a quel traguardo.  

Così facendo ogni mestiere, attività e competenza è diventato a “portata di click” e può essere insegnato da persone che, magari, hanno solo appreso alcune nozioni, senza approfondirle, per poi illustrarle ai propri seguaci tramite la pubblicazione di video e storie sui social network.

Molti di essi svolgono questo lavoro da tanto tempo e in maniera eccellente, e, in questo caso, tanto di cappello, sono, invece, altrettante le persone che intraprendono questo percorso a cui non si dovrebbe prestare la minima attenzione.

Come è meglio agire ?

È consigliabile non avere un unico punto di riferimento, un’unica guida da seguire, bensì prendere spunto un po’ da tutti i maestri del settore di interesse che il web offre, per poi farsi un’idea ed una convinzione proprie.

L’ideale sarebbe effettuare un’indagine sulla notizia in questione, cercando di leggere tutte le fonti possibili sull’argomento e cercando di appurarne la veridicità .

Quando si naviga su internet, quindi, bisogna ricordarsi di non dare mai nulla per scontato, in quanto può capitare che, affidandosi ad una sola fonte, si scelga involontariamente quella meno attendibile.

Guru delle vendite: quali domande porsi prima di dar loro credito

La semplicità con cui certi guru di internet propongono nuovi prodotti e/o corsi di formazione è tale da convincere il pubblico a voler provare quel prodotto o quell’attività formativa senza alcuna riserva, gettandosi a capofitto nell’operazione.

Prima di di far ciò, però, è bene effettuare una serie preventiva di valutazioni relative a diverse problematiche di carattere economico e, inoltre, di disponibilità di risorse .

Bisogna chiedersi, innanzitutto, se si ha la possibilità economica per affrontare la spesa che un corso di formazione, oggi come oggi, comporta e, in secondo luogo, occorre domandarsi quanto tempo ci vorrà per un eventuale ritorno economico.

Per cui è indispensabile saper capire quando vale la pena provare, preferendo i consulenti veri e propri a discapito dei personaggi del web.